Giro d’Italia: Marco arriva a Napoli e cerca ospitalità!

Ieri, dopo una giornata davvero dura, Marco Invernizzi è arrivato a Baia Domizia, dove non ha perso tempo a mettere le mani su una morbida mozzarella di bufala, di quelle che non riesci nemmeno a immaginare se non le addenti nel luogo giusto, in terra campana: “sono sicuro che in molti immaginavano già il prodotto che avrei provato oggi. Non è una mozzarella normale ed è diversa anche da quelle di bufala vendute al nord”.
Quest’altra tipicità italiana va inserita in quella categoria di cibi che Marco utilizza al posto degli integratori energetici. Ieri sera, quindi, il nostro avventuriero non poteva capitare meglio, dopo una giornata passata a pedalare sulla costa, sempre e costantemente sotto al sole, che non lo ha certo aiutato nella sua azione.
Nonostante tutto, nemmeno il forte caldo è riuscito a buttare giù di morale Marco, dotato veramente di una testa di ferro che gli permette di non perdersi nemmeno un’emozione regalata dalla strada: “comunque è stato molto bello attraversare zone così ricche di storia e immaginare quante persone avevano già percorso quella strada prima di me.” Il suo segreto ce lo ha rivelato ieri, quando lo abbiamo incontrato a Roma: “Quando uno conosce bene il suo corpo, capisce qual è il limite da non superare. Ecco, se si riesce a rimanere in quel limite si può pedalare anche per tutta la giornata.”
Per l’alloggio ieri Marco non ha avuto problemi, accolto da un suo cliente di lavoro: “in questa tappa sono stato ospite di Antonio e della sua famiglia. Antonio lavora nel mondo dell’elettronica e probabilmente mi aiuterà a superare alcuni ostacoli tecnici per il viaggio intorno al mondo del prossimo anno.” Di buon mattino, poi, si è messo in cammino verso Napoli, per una tappa breve rispetto ai suoi standard. L’unico neo le strade, pericolose per i cicloamatori, che hanno reso meno fluida la sua azione: “Purtroppo le strade da Roma stanno diventando sempre peggio, la pedalata diventa quindi più difficoltosa e aumenta la paura di compromettere la bicicletta. Oltre a questo, gli automobilisti non capiscono che devo evitare le buche e si divertono a suonare come matti!” Altro neo, ancora più nero del primo, è l’immondizia, purtroppo ancora ammucchiata in periferia. Comunque, l’avventuriero ieri ci confidava di non veder l’ora di arrivare a Napoli per ammazzarsi di pizza, e di tempo per sobbarcare di lavoro il suo stomaco ne avrà, visto che probabilmente rimarrà nella splendida città per circa 3 giorni: “anche se mi riservo la possibilità di poter decidere fino all’ultimo cosa fare.”
In una tappa di relativa tranquillità, con soli 87 chilometri da percorrere – “dovevano essere 70, probabilmente ho preso una deviazione sbagliata” – a rendere frizzante il viaggio di Marco ci ha pensato la couchsurfer, che all’ultimo momento ha disdetto l’ospitalità. Quindi, se qualche partenopeo ha voglia di offrire il proprio tetto all’avventuriero, per godere della compagnia di un ragazzo che potrebbe raccontare le sue imprese fino a notte fonda e oltre, può contattarlo all’indirizzo ebikeworldtour@gmail.com. In esclusiva, potrà farsi confidare anche qualche notizia ancora segretissima sul Giro del Mondo che l’avventuriero intraprenderà in primavera. Nonostante tutti gli inconvenienti, un piccolo omaggio ha fatto tornare il sorriso a Marco: “il barista dopo aver preso una granita mi ha regalato una bottiglia di acqua fresca. Un piccolo gesto, ma fa sempre molto piacere!