Incontriamo Marco Invernizzi a Roma: “La libertà non deve mai mancare!”
Ancora un’altra giornata a macinare tanti chilometri per Marco Invernizzi, in sella al suo destriero bianco. Dopo il risveglio mattutino in quel di Bracciano, l’avventuriero si è messo in cammino verso il centro di Roma, per poi puntare verso Baia Domizia, località balneare campana che gli offrirà la propria ospitalità questa notte. L’evento della giornata, però, è sicuramente l’incontro di Teano avvenuto tra l’uomo in bici elettrica e 2duerighe.com nella figura del sottoscritto, che ha avuto il piacere di incontrare Marco. Dopo qualche minuto di timidezza davanti al microfono, il giovane ragazzo di Cuggiono si è messo a proprio agio sulla poltrona, rispondendo con piacere alla sfilza di domande.
Oggi si chiude la prima settimana del suo Giro d’Italia, e Marco ha voluto tirare un bilancio: “il bilancio è molto positivo. Ho avuto qualche momento in cui sono stato un po’ stanco, ma ce la sto facendo, fa parte del gioco. Più che altro, come detto, è il fondoschiena che mi dà qualche noia.”
Quando poi le domande toccano il capitolo organizzazione, lo spirito libero di Marco fa immediatamente capolino dalla sua bocca, come è giusto e bello che sia: “dovevo partecipare a vari eventi, ma purtroppo li ho lasciati perdere un po’ tutti. A Viareggio c’era un bell’evento con conferenza stampa, ma ho preferito non andare. La sera arrivo spesso molto stanco, andare a fare promozione diventa un vero e proprio lavoro. Comunque i risultati ci sono e sta aumentando esponenzialmente l’attenzione verso l’eBikeWorldTour. In fondo, non è così bello se è tutto organizzato, anche per i lettori che seguono l’impresa. La libertà non deve mai mancare, è la componente fondamentale in questi viaggi.”
Chiunque abbia voglia di incontrare Marco, nei posti dove farà tappa, non deve disperare, perché l’avventuriero sarà presente in tutte le manifestazioni dove potrà mangiare le specialità del luogo: “Continuiamo a mandare i vari comunicati stampa ai posti dove arriverò, quindi si confermeranno degli eventi che abbiamo selezionato, soprattutto con le sagre nei vari paesi. Speriamo di continuare ad avere un ottimo riscontro dalle città.” Per riconoscerlo è molto semplice, basta guardare poco più in là, al suo fianco, al destriero bianco compagno di avventura di cui Marco è molto soddisfatto: “secondo me la bici è molto valida, soprattutto in salita, dove si possono risparmiare molte energie facendo fare più lavoro a lei. Certo, bisogna sapere modulare bene l’assistenza elettrica. La dovrebbero provare tutti, magari facendo dei piccoli viaggi. Non serve una preparazione specifica, questi sono viaggi che chiunque abbia un rapporto buono con la bici può fare. È l’ideale anche per godersi i paesaggi e pensare. Questo io faccio durante i tanti chilometri in bicicletta.”
Ovviamente, Marco può godersi il paesaggio quando non è costretto a fare i conti con la mancanza di piste ciclabili su cui poter pedalare in sicurezza: “La stima del tragitto che riuscirò a compiere su pista ciclabile probabilmente è addirittura peggiorata rispetto all’inizio. Ma io rimango molto speranzoso.”
Il capitolo pista ciclabile sta molto a cuore al giovane di Cuggiono, che ci tiene nuovamente a precisare il divario che separa l’Italia dagli altri paesi: “purtroppo non c’è confronto. In Europa si può pedalare in sicurezza e laddove non ci sono le piste ciclabili gli automobilisti sono molto attenti ai cicloamatori, passandogli ad almeno 2 metri di distanza.”
Nel finale dell’intervista siamo entrati più nel personale, cercando di capire cosa porta con sé Marco durante le avventure: “niente di particolare. Vestiti, tra cui due ricambi da ciclista, indispensabili, e gli asciugami. Uno l’ho appena dimenticato a Bracciano. Non porto libri, non ho tempo per leggerli, e non ascolto musica perché ci lavoro tutti i giorni davanti al computer quando sono a casa.”
Niente compagnia di sottofondo per Marco dunque, che dimostra sempre più di amare la solitudine e di affrontare le sue imprese con grande spensieratezza: “è presto per dirlo, ma per adesso non mi manca ancora niente. Più che altro, qualche comodità si fa mancare nei momenti di stanchezza. Fortunatamente non credo di aver mai provato sconforto. Più che altro è una questione d’indipendenza, non sempre posso fare quello che voglio, devo adeguarmi alla volontà di chi mi ospita, mentre quando sono a casa mia mi sento completamente indipendente.”
Marco chiarisce, infatti, che non compie questi viaggi per scappare dalla propria vita, anzi: “è piacevole ritrovare la propria casa e il proprio mondo, a me non dispiace la mia vita. Da questi viaggi cerco emozioni, ma sono sempre felicissimo di ritornare a Cuggiono. Ci vivo da tre anni, non conosco molte persone. Il sindaco ha saputo solo due giorni prima che partissi del mio viaggio, ma sono io che mi faccio sentire poco.”
Un ultimo pensiero è per la strada ancora da compiere: “non vedo l’ora di arrivare a Napoli per mangiare la pizza napoletana. Ne farò indigestione!”
Per voi, il sottoscritto ha provato la bici elettrica con cui Marco sta affrontando il Giro d’Italia. Per capire le potenzialità del mezzo ho pedalato con l’assistenza elettrica al massimo delle possibilità. La sensazione è quella di sentirsi un po’ simili ad Aladino alle prese con la propria lampada magica. Basta strofinare i piedi sui pedali e il destriero è in grado di arrivare ovunque, a patto che ci si ricordi di alternare le batterie un paio di volte al giorno e di ricaricarle la sera, prima di tornare a sognare il giorno successivo con il genio della bici elettrica.
Giacomo Di Valerio
16 agosto 2013