Scontri di Roma, perquisizioni in tutta Italia: spuntano documenti interessanti e materiale “d’assalto”

Si aggrava la posizione dei giovani arrestati durante la “battaglia” di piazza San Giovanni, rischiano tutti dai 3 ai 15 anni di carcere. Paura anche per il G20 di Cannes: la Francia ripristina i controlli doganali.
Indagini a tappeto ma nessun arresto. La caccia ai responsabili degli atti vandalici dello scorso 15 ottobre a Roma nel corso della manifestazione degli “Indignados” è ancora aperta. Finora, le perquisizioni avvenute nelle varie regioni italiane da parte di polizia e carabinieri hanno permesso di individuare le città da cui sarebbero partite le frange più violente: Milano, Napoli, Roma, Firenze, Palermo, Bologna, Torino, Rovereto e Ancona. Ed è proprio in queste località che si sta concentrando il lavoro degli inquirenti.
Interessanti documenti, tutt’ora al vaglio dei magistrati, sono stati sequestrati dalla Digos di Ancona nelle abitazioni di sei simpatizzanti anarchici di Senigallia e Agugliano. Tra di essi anche un ex militante del partito dei CARC (Comitati di appoggio alla resistenza per il Comunismo), movimento politico italiano extraparlamentare marxista e leninista, i cui sostenitori sarebbero stati invischiati in numerose vicende giudiziarie e sospettati di intrattenere legami con alcuni gruppi terroristici tra cui le Brigate Rosse.
Ma non è tutto. Nel corso dei controlli sarebbero spuntate fuori anche mazze da baseball, caschi e fumogeni, materiale che potrebbe essere stato utilizzato durante l’assalto di sabato. Nel frattempo si fa sempre più grave la posizione dei dodici ragazzi arrestati durante le violenze di piazza San Giovanni. Tutti giovanissimi, con un’età compresa tra i 19 e 30 anni, rischiano dai 3 ai 15 anni di carcere. Oltre all’accusa di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale, gli inquirenti sospettano la premeditazione delle violenze, ipotesi che ha fatto scattare le misure cautelari in carcere.
La preoccupazione per i fatti della città eterna ha varcato anche i confini nazionali. Le autorità francesi, in particolare, temono che alcuni gruppi violenti organizzati possano provocare gli stessi disordini durante il prossimo G 20, programmato per il 3 e 4 novembre a Cannes. Per motivi di sicurezza, in corrispondenza di tali date, saranno praticati controlli sistematici al confine tra Francia e Italia.
di Roberto Mattei
18 ottobre 2011