Due personali e una collettiva, nelle Marche le mostre organizzate da “La Tavolozza”.
È come entrare in un mondo parallelo, a tratti onirico e dai colori vivaci, in alcuni punti ostile e tetro, abitato da uno strano ometto col frac e il cilindro.
È l’impressione che si ha sin dall’inizio quando si varca la soglia della sala espositiva della personale di Marco Zaccari, e va via via crescendo con l’avanzare dei quadri. E se nella sala non c’è nessun altro fruitore è ancora più facile immergersi in questa sua “Visione di un mondo perfetto”.
Il mondo è quello della sua mente, e come tanti mondi è principalmente fantasioso e fantastico. Ci si chiede se l’uomo col cilindro, così ricorrente nelle tele e presente in sala per merito di vari cappelli appesi dal soffitto, sia un alter ego dell’autore o una figura onnipotente, a cui è concesso tutto, anche il giudizio sull’uomo. La domanda rimane come quei cilindri, a mezz’aria, mentre persiste la certezza che quello a cui si assiste guardando le opere in successione è qualcosa di magico.
La personale di Zaccari occupa solo una parte dell’evento, ideato dal Centro d’Arte e Cultura La Tavolozza, organizzazione già presente da anni in territorio marchigiano e promotrice di mostre e concorsi artistici. Il curatore Fernando Calvà racconta che “il giorno dell’inaugurazione, domenica 8 settembre, si è assistito a parecchie iniziative artistiche: un live painting, una performance con musica da camera e l’arrivo di un ospite di rilievo, Maria Kononov”. Si tratta della giovane artista riconosciuta in tutto il mondo per le sue doti precoci – a 9 anni era già una brava pittrice, scoperta all’età di 3 anni da suo nonno e ammirata per il lavoro che svolge negli ospedali, con i bambini e con i malati, nel settore “art therapy”.
Grazie a lei Villa Baruchello di Porto Sant’Elpidio, già di per sé splendida cornice architettonica, ha finalmente assorbito i colori vivi di un’artista.
Rimossa la sua esposizione, con la certezza che l’autrice tornerà per tenere dei laboratori di pittura coi bambini dell’asilo nido ospitato nel giardino della Villa, la sala è stata dedicata ad artisti emergenti e già affermati; accoglierà fino al 20 settembre tele di tecniche e soggetti diversi tra loro, e forse proprio questa diversità rende le opere ricche di fascino.
Così, una delle tante meravigliose ville semi abbandonate presenti in Italia lascerà parlare il pubblico delle sue bellezze originarie, dovute ad un’attenta e studiata architettura, e prenderà per se stessa, almeno per un po’ e speriamo per altre iniziative, un po’ di quella cultura contemporanea che la circonda.
La mostra è visitabile dalle 9 alle 11 e dalle 15 alle 18 fino al 20 settembre.
di Marina Mannucci
16 settembre 2013