“Fermate l’Euro Disastro!” di Max Otte

Un libro quanto mai attuale che analizza dettagliatamente la crisi dell’euro in particolare la situazione economica tedesca, senza però dimenticare quella italiana che nel frattempo e peggiorata, mettendo in luce i vizi nascosti ed rischi di un eventuale crollo della moneta unica. Parte dei tedeschi non vogliono più saperne dell’Euro e Max Otte docente all’Università di Graz, nel suo libro spiega il perchè di questa resistenza.
Ovviamemte non tutti i tedeschi sono daccordo su questa tesi, in particolare gli industriali e le banche, perchè i primi rischierebbero di non esportare quasi nulla e pagherebbero un costo consistente per il ritorno a una valuta forte come era il vecchio marco, mentre i secondi rischierebbero di vedere convertiti i loro crediti nei confronti delle banche greche o delle banche italiane a un tasso di cambio che sarebbe certamente a loro sfavorevole.
Otte in questo libro denuncia le politiche economiche europee e analizza la questione dell’Euro individuando un’unica strategia per poter fermare le speculazioni che stanno mettendo in ginocchio l’Europa: “dobbiamo ribellarci allo strapotere dei grandi gruppi bancari che penalizzano l’economia reale e che costringono la popolazione a pagare per chi si arricchisce. Non serve una rivoluzione, ma è certo che bisogna fare qualcosa perché la democrazia è in serio pericolo”.
Per uscire da questa situazione Max Otte propone essenzialmente due cose: la riforma del funzionamento dell’unione monetaria e dell’Unione Europea, in modo tale da far funzionare le cose un pò più alla tedesca, perché avere all’interno dell’unione monteraria euopea paesi che siano un pò più simili, riduce il rischio di nuovi salvataggi per il futuro e quindi riduce il costo per il contribuente tedesco del funzionamento dell’Unione.
Le riforme che propone sono quelle di introdurre requisiti patrimoniali più rigidi e anche di ridurre la dimensione massima degli istituti di credito, in modo da ridurre al minimo la probabilità che ci debbano essere nuovi salvataggi su vasta scala per il futuro. L’euro, secondo l’economista tedesco è stato utile per i gruppi industriali, che adesso contabilizzano in una sola moneta, ma non altrettanto utile per i cittadini dell’Unione Europea, perchè ll’improvviso l’Italia, la Spagna, la Grecia, il Portogallo e così via si sono ritrovati con i bassi tassi d’interesse tedeschi che li ha spinti a continuare a spendere, e così l’euro ha generato bolle speculative in Spagna, Grecia e Irlanda.
Max Otte nel suo libro ne fa un analisi radicale e segnala quello che lui definisce le tre menzogne raccontate dai politici tedeschi e cioè che è necessario salvare la Grecia, l’euro e l’Europa: “Queste sono tre menzogne politiche – scrive -. Poichè nè l’Europa, nè i cittadini, nè quelli dei paesi creditori come la Germania hanno tratto alcun vantaggio dai 110 miliardi di euro messi a disposizione dei paesi europei nel 2010 come pacchetto di salvataggio del Fondo monetario internazionale e come prestiti bilaterali”. Otte invece non ha dubbi nel sostenere che i beneficiari dei pacchetti di salvataggio “sono le banche d’investimento e i super ricchi. Questa folle strategia non salverà l’Europa. Al contrario, andrà a vantaggio dell’oligarchia finanziaria, a cui la politica, divisa al suo interno, si è volontariamente sottomessa”.
Secondo l’analisi di Otte l’Europa, Italia compresa, che sta vivendo una pesante crisi economica e finanziaria, non ha bisogno di un socialismo per banche e super ricchi, ma ha urgente bisogno di un corretto sistema di economia di mercato che non premi le rendite finanziarie, bensì “faccia in modo che ogni cittadino sia messo nelle condizioni di trovare un lavoro, mantenere una famiglia, ricevere un’adeguata tutela pensionistica”. Quindi secondo lo studioso l’obiettivo è spezzare «il dominio dell’oligarchia finanziaria”.
Ma parlando più da vicino dei problemi di casa nosra, non c’è dubbio che un default dell’Italia porterebbe a fondo anche l’euro, quindi gli italiani, ma anche gli Europei devono fare tutto il possibile perchè l’Italia non fallisca, in quanto gli interessi sono reciproci. Riuscirà il prof. Mario Monti, che ha assegnato agli Italiani i compiti a casa, a ridurre la spesa pubblica, ad realizzare tutte quelle riforme che il paese richiede per la sua crescita?
Interessante la postfazione del libro, dell’economista italiano Francesco Daveri, professore ordinario di politica economica all’università di Parma e docente nel progetto MBA della scuola di direzione aziendale dell’università Bocconi di Milano, che dice: “la sensazione che l’euro sia diventata una coperta troppo troppo corta è ormai palpabile”.
Info:
Edizioni Chiarelettere, pp. 73, euro 9
di Sebastiano Di Mauro
17 dicembre 2011