Dove finiscono le imposte versate?

Dalla seconda metà di aprile, i contribuenti italiani che utilizzano i modelli 730 e Redditi persone fisiche precompilati potranno sapere come sono state distribuite le proprie imposte versate. Si tratta di un’iniziativa dell’Agenzia delle Entrate finalizzata al rafforzamento del rapporto di fiducia tra Fisco e contribuenti, come si evince dal messaggio che si legge aprendo la sezione dedicata al servizio: “Nella speranza di fare cosa gradita, Agenzia delle Entrate desidera fornirti alcune informazioni con l’obiettivo di essere ancora meglio al servizio tuo e dell’intera comunità. Una pagina informativa con cui puoi avere la sintesi di come lo Stato ha destinato le imposte relative alla tua dichiarazione dei redditi 2017, per l’anno fiscale 2016. Contribuire alla propria comunità è essenziale, ma riteniamo lo sia anche avere la consapevolezza, per rispetto del cittadino prima ancora che del contribuente, di come vengano utilizzate le risorse fiscali”.
I risultati si fondano sui dati analitici della spesa pubblica elaborata dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Essi prendono in considerazione non soltanto l’Irpef, ma anche le addizionali regionali e comunali dell’Irpef stessa, la cedolare secca sulle locazioni, il contributo di solidarietà, l’acconto per somme assoggettate a tassazione separata e le sostitutive sui premi di risultato e per i regimi di vantaggio e forfetario.
Secondo l’esempio riportato dalla stessa Agenzia delle Entrate, un ipotetico contribuente potrà sapere, attraverso una tabella sintetica e un grafico a torta, che dei 10mila euro versati per le imposte 2016, 2.125 sono andati alla previdenza e assistenza, 1.934 alla sanità, 1.090 all’istruzione, 882 a difesa, ordine pubblico e sicurezza, 832 ai servizi della Pubblica amministrazione, ecc.
Si ricorda che è possibile accedere alla propria dichiarazione dei redditi precompilata tramite:
– le credenziali dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate;
– Spid, il “Sistema pubblico di identità digitale”;
– il pin “dispositivo” rilasciato dall’Inps;
– le credenziali NoiPa per il personale della pubblica amministrazione;
– la Carta nazionale dei servizi;
– i Centri di assistenza fiscale (Caf);
– una delega a un professionista abilitato.
Si può accedere al cassetto fiscale, invece, inserendo nome utente, password e pin dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate o utilizzando la Carta nazionale dei servizi.