Gutgeld, consigliere economico Renzi: “Tassa unica sulle case e novità per le partite IVA”

“Il tetto sulle tasse locali è già stato previsto. Nei prossimi mesi faremo un’operazione verità, mettendo online le spese di Regioni, Comuni e Province, in modo che tutti i cittadini possano confrontare e vedere se più tasse corrispondono a più servizi o coprono una gestione inefficiente”. Ad affermarlo è Yoram Gutgeld, consigliere economico del premier Matteo Renzi, in un’intervista a Corriere della Sera.
Con riferimento alla tassa unica sulla casa, derivante dall’accorpamento di Imu, Tari e Tasi, annunciata nei giorni scorsi da Renzi, Gutgeld aggiunge: “Questa semplificazione delle tasse locali è sacrosanta. Siamo reduci da due anni di confusione totale. Il nostro impegno per la tassa unica verrà realizzato nei prossimi due mesi. Vedrete che lo faremo”.
E sulle partite IVA: “Amplieremo la platea delle partite Iva a basso reddito che possono godere del regime forfettizzato, passando dagli attuali 300 mila a quasi 900 mila soggetti. Inoltre, non saranno possibili penalizzazioni perché ci sarà una clausola di salvaguardia. Voglio aggiungere che c’è anche sostanziale dimezzamento degli acconti Inps. Stanziamo, in tutto, 800 milioni, che saliranno a un miliardo negli anni successivi. E queste persone non avranno più bisogno del commercialista. Tuttavia, siamo aperti a miglioramenti della norma nella discussione parlamentare”.
Gutgeld, infine, spiega in che modo si possa arrivare al risultato di spostare il tetto per la decontribuzione sulle assunzioni a tempo indeterminato dalla somma di 6.200 euro, scritta nella bozza del disegno di legge di Stabilità, a quella di 8.060 euro all’anno, prevista nel testo definitivo che arriverà nei prossimi giorni alla Camera, avendo a disposizione nel 2015 “solamente” 1,9 miliardi: “Noi calcoliamo che, in media, i contributi che non si dovranno pagare valgono 2.200 euro circa ad assunzione. Stimiamo che la retribuzione media lorda sulle assunzioni a tempo indeterminato che potranno godere dell’agevolazione sia di 14.500 euro lordi all’anno. Bisogna infatti considerare che molti sono part time, quindi con uno stipendio più basso. Su questi 14.500 euro l’azienda non dovrà pagare circa il 31 per cento di contributi, sommando il 24 per cento dovuto all’Inps e i restanti oneri sociali, Inail esclusa. Si tratta quindi di 4.500 euro di sconto su base annua.
Ma non tutte le assunzioni partono il primo gennaio, ma avvengono nel corso dell’anno. Ci sono quindi aziende che avranno lo sgravio per 12 mesi, altre per 8, altre per 2 e così via. Ipotizzando uno sconto medio di 2.200 euro, possiamo concludere che con 1,9 miliardi possiamo incentivare 850 mila assunzioni”.
Il consigliere economico del Presidente del Consiglio affida poi a Twitter una puntualizzazione: “A scanso di equivoci: non c’è alcun tetto sul numero di assunzioni agevolate nel 2015. Più ne fate, meglio è!”.
Giuseppe Ferrara
21 ottobre 2014