In attesa del 25 marzo il MEF dispone la consultazione pubblica sul Libro Verde “La competitività dei mercati finanziari italiani a supporto della crescita”
Speciale Fisco e Tasse
9 Marzo 2022

In attesa del 25 marzo il MEF dispone la consultazione pubblica sul Libro Verde “La competitività dei mercati finanziari italiani a supporto della crescita”

di Vincenzo Manfredi

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Accompagnare, sostenere un percorso di ripresa, aggiungere valore attrattivo ed efficienza: queste sono le missioni del mercato dei capitali post pandemia (ricordiamo che l’emergenza Covid ha tolto 9 punti di PIL e nel 2021 ne abbiamo recuperati 6,6) .


Secondo il MEF l’obiettivo è individuare metodiche volte a semplificare, con potenziali interventi tesi a migliorare la logica normativa e regolamentare applicabile agli emittenti volta non solo a rendere più efficiente l’accesso, ma anche la duratura permanenza delle imprese sui mercati dei capitali, senza intaccare la sicurezza d’impresa degli investitori e dello stesso mercato. Come indicato nel Libro Verde le possibili aree di intervento sono così suddivise: 

– Migliorare il processo di listing in Italia e rendere più efficiente l’accesso e la permanenza nei mercati, in particolare da parte delle PMI;

– Migliorare le condizioni per la partecipazione ai mercati italiani da parte degli investitori; 

– Valorizzazione delle potenzialità del mercato digitale;

– Modernizzare il sistema di applicazione delle regole al fine di renderlo più efficiente ed efficace.

Al fine di raggiungere una ripresa sana dei mercati, come ha già sottolineato il ministro Franco, urge la ripresa e la prosecuzione sia degli investimenti pubblici che di quelli privati. Un punto di svolta per i nostri mercati è stato l’ingresso in Euronext della Borsa Italiana. Difatti dal 29 aprile 2021 un sempre più crescente numero di investitori internazionali può investire nelle società quotate sui nostri mercati.

Le possibili leve per aumentare il numero di investitori

Uno dei punti del Libro Verde è proprio quello di implementare le procedure di direct listing a vantaggio delle imprese che si vogliono quotare, l’obiettivo è quindi snellire il processo d’ammissione, ridurre i tempi, i costi e chiaramente l’eccessiva mole di burocrazia; insomma, una possibile riforma del mercato azionario italiano.

Il documento del MEF intende ridurre il gap tra il mercato dei capitali italiano e quello della UE di gran lunga più dinamico rispetto al nostro — come detto da Chiara Mosca (CONSOB) —  per recuperare competitività gli elementi sui quali lavorare sono due: costi e tempi, allineando la nostra normativa a quella europea.

A supporto dei punti proposti dal MEF è intervenuta anche Alessandra Perrazzelli, vice direttore Generale della Banca d’Italia, affermando che obiettivi importanti per il futuro saranno la riduzione della dipendenza delle imprese dal credito bancario e una maggiore diversificazione delle fonti di finanziamento delle imprese coadiuvata da un doppio fattore: efficace tutela dei risparmiatori e un miglior funzionamento della giustizia civile. 

Rivera (Tesoro): «Lavorare sui costi fissi»

Il Direttore Generale dell’Abi Giovanni Sabatini interviene portando il discorso sulla posizione delle banche, per gli istituti bancari un mercato dei capitali efficiente è fondamentale in primis poiché esse stesse sono emittenti ma anche perché, attraverso le cartolarizzazioni, si possono liberare di conseguenza risorse aumentando il credito.

Da evidenziare anche l’intervento del Direttore Generale del Tesoro, Alessandro Rivera, che si è soffermato sulla problematica all’accesso sul mercato dei capitali da parte delle PMI, per Rivera un dato sul quale lavorare sono i costi fissi. Nel libro verde ci sono spunti “per ovviare almeno in parte a questo problema si sono individuate una serie di misure funzionali a rendere più agevole l’accesso ai mercati regolamentati con interventi di semplificazione dei requisiti di ammissione ai mercati di borsa in materia in particolare di prospetti informativi ovviamente tenendo conto del quadro normativo dell’unione europea che rappresenta il vincolo estremo a cui la normativa nazionale si deve uniformare”.