Nell’Overbooking burocratico le sintesi digitali sono la soluzione. Parla Andrea Pirrotta Country Manager Italia di Papernest

Papernest è una società francese fondata nel 2015 da Philippe de la Chevasnerie e Benoît Fabre, cui scopo principale e’ semplificare le procedure amministrative relative al trasloco. Andrea Pirrotta è il responsabile per l’Italia con il quale ci siamo confrontati sull’incidenza della burocrazia e di come il digitale possa essere una soluzione a molti problemi divenuti atavici.
Ciao Andrea, cos’è Papernest? E in cosa consiste la tua funzione in Italia?
Ciao Marco, Papernest è una società di matrice francese che opera nel mondo della gestione dei contratti legati alla casa.
Oggi vediamo sempre di più il mercato evolvere dalla vendita di prodotti alla vendita di servizi. Non si va più a comprare il DVD o il CD, si sottoscrive un abbonamento Netflix o Spotify. Oggi il mercato chiede una svolta, ma l’utente finale alla fine si ritrova con mille abbonamenti e sottoscrizioni sulle quali perde il controllo. Papernest si prefigge come missione di ridare il controllo agli utenti dei propri abbonamenti. Una piattaforma che ti permette di sottoscrivere, modificare, disdire il tuo contratto in un solo click.
Di che contratti parliamo? Papernest vuole permettere all’utente di gestire tutti i suoi contratti in un unico “nido”. Il servizio per l’utente finale è totalmente gratuito perché le commissioni vengono pagate dal fornitore a cui l’utente decide di affidarsi. Nel mercato italiano siamo entrati da poco, e siamo attivi nell’aiutare i consumatori italiani nei settori energetico, per contratti di luce e gas, e nel settore internet.
Siamo esperti di questi mercati e sappiamo consigliare gli utenti nella scelta delle migliori tariffe luce, gas e internet, ed aiutarli con le procedure burocratiche dell’attivazione/disattivazione dei contratti.
Viviamo in una società interconnessa/iperconnessa che è di fatto anche ipercomplessa. Oggi il trend da seguire sembra essere quello di dare grandi sintesi, che tolgano un po’ di burocrazia alle persone. Da dove nasce questa esigenza? E cosa intravedi nel breve periodo?
Il problema della burocrazia non lo abbiamo scoperto certo noi di Papernest, è una questione annosa specialmente in nazioni come Francia e Italia. Basti pensare che per disdire un semplice contratto telefonico vengono spesso richieste procedure che possono durare mesi e confondere gli utenti meno esperti. Servono invii di raccomandate con ricevuta di ritorno, chiamate ai call center dove si viene rimbalzati senza fine da un operatore all’altro. Per non parlare di quando ci si trasferisce, le procedure per attivare le utenze luce e gas, e gli abbonamenti internet, o per trasferire la residenza nei contratti bancari, postali, cambiare il mutuo, sono tutte procedure in cui è veramente difficile cavarsela senza consulenza.
Da qui nasce l’idea del servizio Papernest, offrire senza costi aggiuntivi questo aiuto ai consumatori. Questi ultimi infatti possono contattare i nostri operatori esperti nei settori dell’energia e internet per farsi seguire nelle procedure contrattuali e leggere le nostre guide. Nel breve-medio periodo noi crediamo che la de-burocratizzazione possa diventare possibile, perché iniziano ad esistere le tecnologie necessarie.
Recentemente avete condotto un’analisi sul costo dell’energia per comprendere l’oscillazione dei prezzi degli ultimi 5 anni. Cosa avete scoperto?
Il mondo dell’energia e i suoi prezzi sono da sempre argomento controverso. E’ un settore dove non esiste trasparenza, i prezzi sono spesso rappresentati in maniera ingannevole e senza tener conto dei costi legati a tassazioni e altri oneri. Basti pensare che in Italia oltre il 37% del prezzo che paghiamo in bolletta viene speso tra tasse e oneri di sistema. Inoltre abbiamo notato che il prezzo finale in bolletta non è tanto legato al prezzo della materia prima energia o alla produzione di energia interna, o alle importazioni, quanto al PIL Pro Capite dei paesi Europei, a sottolineare come l’energia venga fatta pagare di più nei paesi più benestanti. Un altro risultato sorprendente emerso dallo studio sulle bollette riguarda la relazione positiva tra produzione di energie rinnovabili e il prezzo delle bollette. A Papernest siamo schierati per salvare il pianeta e renderlo eco-sostenibile, ma questo studio dimostra come per farlo serva almeno inizialmente un piccolo sacrificio economico. Quando un paese decide di diventare “green” gli investimenti in impianti per la produzione di energie rinnovabili sono ingenti, e per i primi anni queste spese si possono ripercuotere sul peso fiscale in bolletta.
L’attività commerciale, almeno in Italia, nel settore dell’energia sembra seguire logiche passatiste, un po’ come nel campo della telefonia. Cold call center senza avere minimamente in mente la centralità del cliente. In che modo cercate di coinvolgere l’utente nelle vostre attività?
Questo in Italia è un grande problema del nostro settore. In seguito alla privatizzazione dei mercati energetici e telefonici abbiamo assistito ad un boom delle truffe telefoniche ed all’esplosione del mercato, che oggi vede centinaia di piccoli fornitori sconosciuti. Alcuni affidabili ma altri più oscuri.
Quello che noi a Papernest ci impegniamo a fare per l’utente è di non forzarlo nelle decisioni, ma proporgli solamente contratti di fornitori la cui affidabilità non è in discussione. Cerchiamo di capire le esigenze del singolo utente, in base alle sue abitudini di consumo e alla zona dove vive, e di consigliargli la miglior tariffa per la sua situazione. Per noi tutto parte dal cliente, a dimostrazione di questo il servizio Papernest ha un NPS (indicatore di soddisfazione del cliente) ai livelli dei più famosi brand al mondo, e continua ad attrarre sempre più clienti, sono già più di 800.000 in tutta Europa.
Si parla molto di sostenibilità, abusando talvolta di questa parola. Cosa rappresenta per te la sostenibilità?
E’ difficile definire cosa sia la sostenibilità perché a mio parere è definita da una moltitudine di aspetti legati tra loro. Questi riguardano tutti noi a livello personale nelle piccole scelte come attivare un contratto di energia rinnovabile, fare la differenziata o comprare un capo di abbigliamento di cui siamo certi della provenienza e dei processi di produzione. E questo è l’aspetto più culturale su cui dobbiamo impegnarci tutti singolarmente. Ma la sostenibilità per essere efficace deve essere promossa anche a livello nazionale e internazionale. Dove non è più solo una questione culturale ma sfociamo nella sfera economico-politica.
Per fortuna negli ultimi decenni abbiamo potuto assistere ad una presa di coscienza molto forte rispetto al passato, le nuove generazioni sono diventate il motore di questo cambiamento in atto.
Rispetto alla generazione precedente, i millennials considerano parte integrante del successo personale il conseguimento di un business eco-sostenibile e con forti valori ambientali e sociali.
Quali sono le prossime sfide che vi attendono?
Vogliamo crescere in Italia e farci conoscere come lo siamo in Francia, questo permetterà a sempre più italiani di abbandonare lo stress burocratico legato alla contrattualistica. Sono convinto di avere un team valido e pronto per questa sfida.
Sul lato tecnologico continuiamo a spingere per raggiungere il nostro sogno, una piattaforma centralizzata su cui caricare e gestire in maniera user friendly tutti i propri contratti.