Rottamazione cartelle: incassato un mld in più rispetto alle stime

La rottamazione delle cartelle di pagamento ha permesso all’Erario di incassare un miliardo di euro in più rispetto a quanto previsto. Un risultato importante, raggiunto nonostante la metà dei contribuenti con debiti superiori a 100mila euro (sanzioni e interessi esclusi) abbia deciso di non pagare.
È quanto si apprende dalla lettura dal rapporto che il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha sottoposto alla commissione Finanze. 56 italiani su 100 hanno optato per il pagamento di almeno una parte del debito fiscale, ma le percentuali più alte sono riscontrabili tra i contribuenti con meno di 10mila euro di debiti e tra quelli che dovevano allo Stato italiano tra i 10 e i 50mila euro.
Complessivamente parlando, i contribuenti che hanno deciso di regolarizzare la propria posizione fiscale sono quantificabili in un numero superiore al milione. Un dato che ha permesso all’Erario italiano di incassare un miliardo e 400 milioni di euro in più rispetto a quanto preventivavano le stime effettuate prima dell’avvio della rottamazione. Buona parte dell’eccedenza è attribuibile ai quasi 300mila contribuenti italiani che hanno scelto di saldare il proprio debito fiscale in un’unica soluzione.
In coerenza con i positivi dati relativi alla prima edizione della rottamazione delle cartelle di pagamento, risulta essere significativamente ottimistica la stima di ciò che ci si attende dalla rottamazione bis. Nell’ambito della seconda edizione della rottamazione, infatti, sono state già presentate il 25 per cento di istanze rispetto alle cartelle ancora pendenti. Senza considerare le quote oggetto di condono, i contribuenti dovrebbero versare nelle casse dello Stato ben 9 dei 14 miliardi di euro totali.
Bisogna segnalare, però, che il 53 per cento delle domande presentate concerne debiti di esiguo ammontare (sotto i 1000 euro) e un debitore su quattro ha deciso di pagare quanto dovuto allo Stato italiano in un’unica soluzione.