La filosofia ai tempi dell’audiolibro: a più libri più liberi con Andrea Colamedici e Maura Gancitano
A più libri più liberi Andrea Colamedici e Maura Gancitano presentano la loro Scuola di Filosofie: un podcast prodotto da Audible, il portale Amazon degli audiolibri, che racconta in modo accessibile e appassionato i grandi pensatori del Novecento. Il podcast ha avuto molto successo perché non intende essere un corso di storia della filosofia composto da striminziti riassunti di 1 ora ciascuno (sarebbero poco chiari, noiosi e per giunta inutili), ma presentare gli autori in rapporto alle domande e alle esigenze esistenziali che chiunque può ritrovare nella vita quotidiana. Ciò significa riportare la filosofia tra la gente e nella piazze, dove è nata e ha avuto successo, renderla attuale, porre in luce il fatto che la riflessione filosofica non sia semplicemente un’attività teorica astratta, ma un riflesso di bisogni profondi dell’uomo. La filosofia non è tanto un sapere quanto una pratica per la vita. Tale divulgazione si fa interprete di una cultura non confortante ma stimolante, ed è capace di coinvolgere qualunque tipo di persona alla filosofia, considerando anche l’aspetto emozionale della disciplina, che non è qualcosa di estraneo, bensì indispensabile per la comprensione. Perciò non sono presenti solo filosofi in senso stretto, ma più in generale grandi pensatori (sono presenti anche De André, Montessori, Carmelo Bene) che hanno detto qualcosa di significativo in grado di cambiare lo sguardo dell’ascoltatore sulla propria esistenza.
Nel contesto di questo progetto l’audiolibro è uno strumento allo stesso tempo strano e potente. E’ un’avanguardia ancestrale, perché rimanda all’antica oralità delle storie popolari raccontate dai cantori, che erano un fortissimo collante per la comunità, ma è anche un’oralità diversa attraverso un nuovo mondo digitale nel quale possiamo divertirci a sperimentare. Si tratta di affrontare e abitare davvero il mondo digitale, che è ormai il terzo mondo nel quale viviamo (oltre quello interiore ed esteriore). E’ certamente un’esperienza diversa dalla lettura, ma non per questo si devono escludere a vicenda o è possibile una gerarchia tra le due. Anzi l’audiolibro spesso avvicina persone non abituate alla lettura o riavvicina coloro si erano allontanate nel tempo, perciò nel lungo periodo favorisce la vendita di libri cartacei. Soprattutto nel mondo odierno, in cui riceviamo moltissimi stimoli e concentrarsi per leggere diventa un’impresa, l’audiolibro permette l’ascolto durante qualsiasi momento della giornata, anche mentre si svolgono altre attività. E’ anche molto più trasversale, perché rimuove la soggezione che molte persone possono avere davanti a un libro di molte pagine, ed invita ad approcciarsi a generi diversi verso i quali di solito ci indirizziamo. I due autori, Colamedici e Gancitano, si sono anche divertiti a scrivere una lista dei diritti dell’ascoltatore (citazione di quelli del lettore di Pennac), tra cui: il diritto ad avere le mani libere, a scegliere la voce prima del libro, a cambiare velocità, a condividere le cuffiette.
L’esperienza di Scuole di Filosofia ha portato i due autori alla consapevolezza di quanto sia importante il fattore della condivisione. Soprattutto per l’audiolibro è forte il desiderio di condividere il proprio ascolto, ma non esistono luoghi per farlo. Perciò hanno creato un gruppo Facebook, Audible Club, in cui è nata spontaneamente una comunità che si dà consigli e si scambia opinioni. Da qui nasce l’idea di un nuovo podcast che sarà lanciato nel 2020, non strettamente legato alla filosofia ma più una sorta di Scuola di lettura, che evidenzi come il podcast sia un vero e proprio strumento di riflessione sul testo, di occasione per raccontare la passione per un libro. L’obiettivo però è sempre lo stesso, e pone questo progetto in continuità rispetto a Scuole di Filosofia: spingere a pensare, promuovere l’educazione a un vero ascolto, cioè un sapersi disporre ad accogliere attivamente, fuori dalla dicotomia di ruoli rigidi della società dello spettacolo, in cui possiamo essere solo attori o fruitori passivi. Significa in ultima istanza credere che una narrazione possa riorientare il nostro sguardo sul mondo, possa trasformare la vita di una persona.