Addio a Elvino Echeoni: la sua arte oltre ogni confine
Il Maestro Elvino Echeoni si è spento a Roma, sua città natale, lo scorso giovedì 22 agosto.
Nato nel 1950, ha lasciato un’impronta indelebile nell’arte contemporanea e forse non bastano le parole per descrivere le forme in cui il suo ingegno si è espresso: pittura, scultura, design, musica, composizione, scenografia.
La sua carriera, iniziata nel 1966 e durata quasi mezzo secolo, gli ha permesso di portare numerose opere attraverso i continenti, dall’Europa alle Americhe, persino in Asia e Medio Oriente.
Memorabile è la sua opera intitolata Momenti Musicali, realizzata per la metro C della capitale, e non si può certamente dimenticare il suo murale di 50 metri alla Fiera di Roma.
Echeoni ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana e l’illustre premio Golden Domus, nel 2019.
Inoltre, all’Expo di Shanghai del 2000, è stato definito «il più innovativo tra gli artisti contemporanei».
Un suo grandissimo merito è stato poi l’impegno per la promozione culturale. Echeoni ha infatti fondato il Gruppo Gallerie de Il Mondo dell’Arte, un’istituzione che conta 50 anni di attività, ed ha diretto la manifestazione canora itinerante del Cantagiro.
Quella del Maestro Echeoni è stata una forma espressiva che dal figurativo è giunta all’astratto, toccando i temi sia del terreno che del metafisico, come illustrato dalla mostra Fuori dal buio di una tela bianca, movendosi nel pubblico e nel privato – basti pensare a come alcune sue opere siano state riprodotte sulle cartoline delle Poste Italiane, giungendo nelle case dei cittadini.
Ha poi saputo superare ogni barriera linguistica e culturale, dimostrando il perenne desiderio di esplorazione e sperimentazione dell’artista. Oltre ad arrivare all’estero, le sue opere sono giunte anche alla Santa Sede, se pensiamo al quadro consegnato personalmente a Papa Giovanni Paolo II, poi catalogato presso i Musei Vaticani.
Un’arte così ricca, come quella di Elvino Echeoni, non potrà che lasciare un’eredità immensa nel panorama contemporaneo italiano. Ed il suo insegnamento, la scelta artistica di spingersi costantemente oltre, nello spazio e nel tempo, sarà sempre vivo.