Innovazione e visione olistica nel mondo dell’enogastronomia: VI edizione di Food Wine & Co.
Il Seminario di formazione Food Wine & Co. – organizzato dal Master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media dell’Università di Roma Tor Vergata, in partnership con Istituto Luce Cinecittà e con il Patrocinio di FERPI e ANSA – è giunto quest’anno alla sua VI edizione, svolgendosi nelle giornate del 23, 24 e 25 Novembre tra gli Studios di Cinecittà e Fiera di Roma Mercato Mediterraneo.
Dopo i successi delle prime cinque edizioni, che hanno legato il settore enogastronomico a comunicazione, eventi, arte, entertainment e marketing territoriale, l’edizione 2017 Food Innovation ha evidenziato l’importanza di un’innovazione all’interno del settore che tenga presente il forte concetto di tradizione da sempre legato al Made in Italy e valori quali socializzazione, integrazione, esperienzalità e moralità che il cibo, strumento identitario italiano, porta con sé. Considerato il peso consistente che il settore agroalimentare ha sulla nostra economia e sul nostro turismo, la speranza è che si crei sempre più una visione olistica e di sistema in cui prodotti, industrie e artigianato si leghino indissolubilmente alle diverse forme di comunicazione e intrattenimento e a concetti importanti quali quello di sostenibilità e nutrizione responsabile.
Come sostenuto da Simonetta Pattuglia, Direttore del Master e ideatrice del format, intorno al settore del food ruota la nostra vita individuale e sociale. E altrettanto importante è la comunicazione inerente questo settore: una comunicazione attenta a cosa c’è dietro le quinte del cibo e capace quindi di raccontare il prodotto a partire dalle sue origini, ha aggiunto Paola Cambria, Giornalista e Sommelier, Direttore Comunicazione e Immagine CIA-Agricoltori Italiani e co-ideatrice del Seminario.
Una tre giorni di lavori
La prima giornata di lavori ha preso avvio con due Masterclass relative all’innovazione di prodotto e di settore mostrando come la start app Orange Fiber Srl ha trasformato bucce di arancia in tessuto sostenibile e biodegradabile e il brand Bottega Portici si sia affermato come Street Food di alta qualità. Prodotti tipici del nostro Paese sono stati inoltre portati in scena da: Roberto Bava che ha sottolineato l’importanza del concetto di storia per il Vermouth di Torino; Domenico Ferrari che ha illustrato il caso dell’Accademia Italiana del Latte e l’antropologo Ernesto di Renzo che, partendo dalla cicoria, ha parlato di retro-innovazioni vegetali.
Se da un lato l’innovazione di prodotto significa riscoperta dei suoi valori, dall’altro l’innovazione di filiera implica l’avvicinamento tra il settore agricolo e il consumatore. Fare e consumare sono stati infatti i termini chiave utilizzati da Roberto Fazzari di RevOILution per descrivere il nuovo progetto volto alla produzione dell’olio home-made. Massimo Monti, A.D. Alce Nero, ha parlato della sua realtà, leader nel biologico, come modello di business che crea valore a partire dalla sua filiera. Vera Leotta ha illustrato per il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia il concetto di integrazione attraverso quello di Social Farming, mentre Claudia Merlino di CIA-Agricoltori Italiani ha parlato di Connected Farm e di un’agricoltura sempre più connessa al mondo della distribuzione e del restaurant.
Ma i concetti di integrazione e innovazione sono fondamentali anche quando si parla di marketing e comunicazione dell’enogastronomico. È iniziata così la seconda giornata di lavori: dal nuovo Mercato Mediterraneo con Luca Broncolo, CEO Archi’s Comunicazione, all’istituzionalità del Touring Club Italiano e il lancio di Touring Digital raccontati da Lamberto Mancini. Dalla brand experience del Lu.C.C.A Museum all’innovazione digitale per Bottega Gamberoni fino ai concetti di trasparenza, sicurezza e standard trattati da Giuseppe Perrone di Ernst & Young. Per l’innovazione nel mondo del vino invece si è parlato di: La Strada del vino e dei Sapori illustrata da Diana Candusso di PromoTurismo FVG; il metodo Corino dell’agronomo Lorenzo Corino e Antonella Manuli, Owner Azienda Agricola La Maliosa; il progetto di comunicazione di Acqua Filette con Pietro Ricci; la commistione del food & wine discussa dalla Geologa Livia Lo Giudice.
Importanti nel mondo del food anche media ed eventi. Dai media tradizionali con Monica Paternesi, ANSA, che ha sottolineato la necessità di un’informazione mirata e di qualità, fino a piattaforme web quali l’Associazione Italiana Food Blogger di Anna Maria Pellegrino e la Gnammo.com, incentrata sulla Sharing Economy e illustrata dal Presidente e CEO Cristiano Rigon.
All’interno degli eventi invece, l’esperienza enogastronomica è una delle parti fondamentali dell’experience desing nonché asset principale di comunicazione del territorio, come sostenuto da Felice D’Endice di Ega WORLDWIDE Congresses & Events, agenzia responsabile dell’organizzazione del G7 Taormina. La seconda giornata del Seminario si è chiusa con tre case history: il Festival Jazz & Wine in Montalcino che lega musica e vino; il Festival del giornalismo alimentare presentato dal Direttore Massimiliano Borgia; l’evento come racconto e promozione del territorio secondo Marco Bisdomini e Alain Fournier Sicre rispettivamente Ambasciatore in Italia e Charter President per Rotary Club de France International.
La tre giorni sulla Food Innovation è giunta a termine all’interno della cornice del Mercato Mediterraneo, concentrandosi sulle grandi Fiere nei Paesi del Mediterraneo e sul ruolo che queste hanno per lo sviluppo.
Sono intervenuti: Francesca Rocchi Barbaria, per il Mercato Mediterraneo, Pietro Piccinetti, A.D. Fiera di Roma e Kyriakos Pozrikidis, A.D. Fiera di Salonicco.
Food Wine & Co. si è affermato per l’ennesimo anno come Seminario di formazione in cui la teoria trova conferme in case history importanti e – attraverso show cooking in tempo reale – nell’esperenzialità diretta, ricordandoci che il mondo enogastronomico è inscindibile innanzitutto dalla multisensorialità e dal piacere.