DINO PIAZZA : una preziosa antologica di primavera a Palazzo Margutta
A sessant’anni dalla sua scomparsa, la galleria “Il Mondo dell’Arte” di Via Margutta ci fa riscoprire Dino Piazza (1899-1953), figura che si inserisce in maniera rappresentativa e in qualche modo autonoma in quel gusto espressionistico sviluppatosi in Italia tra il ’30 e il ’40 e che lasciò profonde ripercussioni in tutta l’arte visiva del Novecento.
Sembra quasi d’obbligo inserire un pittore in una corrente artistica. E difatti Dino Piazza subisce quest’imperativo, con la sua collocazione in quella Scuola Romana che vide i suoi fermenti nei primi decenni del secolo scorso, capeggiata da Mafai, Mazzacurati, Cagli, e centro di incontro di intellettuali dell’epoca tra i quali è da ricordare un Carlo Levi, pittore e scrittore dell’indimenticato “Cristo si è fermato ad Eboli”. Erano gli artisti appartenenti al gruppo di Via Cavour, poi trasferitisi in Via Margutta. Sembra però che questo movimento non avesse una sua identità di vera e propria Scuola in maniera organica, piuttosto un insieme di artisti legati da profonda amicizia e fieri portabandiera di quelle novità partite dalla tedesca Bauhaus a spolverare i canoni ormai datati dell’Impressionismo, prima, e poi di un noioso e pesante Neoclassicismo imposto dalle direttive di “tendenza”.
Tra questi si muoveva Dino Piazza. Nato a Roma da famiglia israelita, con una laurea di ingegnere civile si trasferisce per alcuni anni a Milano. Torna quindi nella Capitale, nel cuore pulsante di Trastevere, per traslocare in seguito in Via di Villa Ruffo, accanto alla romantica Villa Strohl-Fern a Villa Borghese, dove il mecenate alsaziano Strohl ospitava parecchi giovani artisti. Da qui Dino Piazza avrà la possibilità di immergersi in quell’officina di sperimentazioni artistiche che era la vicina Via Margutta in quegli anni.
“Il Mondo dell’Arte” di Via Margutta, galleria diretta dal Maestro Elvino Echeoni insieme al socio Remo Panacchia, da anni porta sulla scena romana i nomi più rappresentativi dell’universo artistico italiano e internazionale. Stavolta ha voluto riproporre, con l’intelligente allestimento di Adriano Chiusuri, la storia artistica di Dino Piazza in una mostra antologica di disegni, acquerelli, fotografie e pittura che vanno dal 1940 al 1953, anno della prematura scomparsa di questo originale artista.
E’ l’amico pittore Mazzacurati, dopo aver visto le foto scattate durante le sue escursioni di alpinismo di cui Piazza era appassionato cultore e le altre foto dei suoi viaggi, a intravedere le sue grandi capacità compositive e ad incoraggiarlo a proseguire con la pittura. Il giovane Piazza si concentrerà allora in quella direzione, studiando a fondo i grandi maestri della pittura europea come Van Gogh, Matisse, Gauguin, Cezanne, Modigliani, Klee, Kandisky. Ma non è solo, quello di Piazza, un ri-percorso già visto. Saprà evolvere quelle lezioni attingendo alle sue peculiarità caratteriali, che erano la grande curiosità intellettuale e la voglia di avventura. Nella vasta tematica delle sue opere, alcune di intenso lirismo nella trasparenza delle delicate coloriture, Piazza saprà riportare in luce la sua particolare vena di ironia, evidente in certi suoi quadri che hanno il sapore di satira, fotografie puntuali di una società variegata e contraddittoria, ieri come oggi.
Sarà aiutato in questo percorso proprio da quella laurea in ingegneria edile, tenendo presente come l’arte è geometria, analisi. Architettura, cioè, di quella Poesia che muove per prima l’ispirazione di un artista autentico.
Galleria “Il Mondo dell’Arte” – Roma
Palazzo Margutta, civico 55 – Dal 15 (inaugurazione) al 22 marzo
Orario: Mar-Dom. 10.30-13.00 / 16.00-20.00
Dom. pom. Aperto – Chiuso lun.matt.
di Angela Grazia Arcuri
Roma, 13 marzo 2014.