El Dieciocho, la festa nazionale cilena
Nella giornata del 18 settembre, in Cile, si festeggiano Las Fiestas patrias: ossia le feste della patria, le quali ricorrono nella giornata dell’indipendenza cilena dalla Corona spagnola. L’ultimo Governatore iberico in loco fu Francisco Antonio Garcìa Carrasco, il quale era sgradito alla popolazione autoctona a causa dei suoi modi beceri nella gestione nazionale. Fu un caso di contrabbando in cui il Vicario si ritrovò invischiato a decretarne la fine, tanto che dovette dimettersi nell’anno 1810 dall’incarico. Tecnicamente, le festività iniziarono dall’anno 1811, ossia dal momentò in cui si insediò finalmente il primo vero e proprio Governo cileno autonomo nella prima riunione nazionale.
Nei primi tempi, la Chiesa cattolica cilena diede vita ad una celebrazione religiosa di ringraziamento a Dio, la quale si propagò nel paese anche per le altre Confessioni come l’Islam e l’Ebraismo.Le festività durano una settimana e nella giornata del 19 settembre viene organizzata una parata militare. Nei giorni seguenti le manifestazioni sono riconducibili alle rievocazioni locali locale, che nel tempo si è caratterizzata principalmente sugli aspetti agricoli.
Tra gli aspetti più importanti della comune convivialità, nonché elementi importanti dal punto di vista sociale e nutrizionale, troviamo: le Fondas, ovvero provvisori e locali costruiti in occasione della settimana feriale, in cui le persone si riuniscono per bere, mangiare. La loro presenza è ovviamente disposta per garantire il congiungimento delle persone e quindi la socializzazione. Tra i piatti tipici vi sono le empanadas, ossia dei fagottini ripieni prevalentemente di carne e gli anticuchos, spiedini sempre a base di carne. Tra le bevande più famose c’è il Terremoto – nome piuttosto singolare – con vino pipeno, gelato all’ananas e granatina. L’altra bibita invece si chiama Chicha, anche questa con base alcolica ed arrichita dalla frutta. In America latina, l’ultima è una bevanda piuttosto famosa.
La Cueca è invece il ballo che viene praticato dai cittadini durante i festeggiamenti, accompagnato da un fazzoletto che rappresenta il corteggiamento. Nel cielo, durante questo periodo, volano molti aquiloni, i cui colori rappresentano la bandiera nazionale cilena, mentre sulla terraferma è possibile ascoltare in sottofondo la musica tradizionale, così come l’odore che proviene dalla moltitudine di grigliate. Anche gli abiti tradizionali sono parte integrante della storia dietro questi avvenimenti ripetuti, poiché consolidano a loro volta un fattore necessario per conoscere approfonditamente le usanze comuni di chi ha vissuto in epoche precedenti e di chi ancora, nonostante l’avanzamento dei tempi, li sente ancora suoi nell’immaginario collettivo.
Un panorama sulla cui base si erge uno dei pilastri caratteristici più importanti per una festa nazionale che si rispetti, ossia l’allegria ed il senso comune di ciò che queste giornate rappresentano per ogni Cileno.