Doppio Sogno: le sculture di Giacinto Bosco costellano il lago di Iseo

Dall’11 giugno all’11 settembre 2022, il lungolago di Iseo (BS) e l’Arsenale si impreziosiscono delle poetiche ed evocative statue di bronzo di Giacinto Bosco, circa un quarantina.
Lo scultore, classe 1956, siciliano di origine ma lombardo di adozione, sembra aver fuso nelle sue opere, parte della sua terra natia ricca di elementi ancestrali.
C’è infatti nelle sue semplici e filiformi figure, un sentimento comune, un legame non religioso ma naturale.
Potrebbero sembrare creature pagane, che abitano un mondo dove non c’è separazione tra l’universo umano e quello naturale.
A causa di quella patina bluastra al profumo di salmastro che talvolta sembra avvolgerle, ricordano, a tratti, gli abitanti di Pandora, il bellissimo paese nel film Avatar.
Sono figure che avanzano nella vita con leggerezza, fiducia, speranza.

Talvolta si aggrappano al sogno e lo tengono stretto, come la donna che tiene un aquilone che ondeggia nel vento.
Perchè una delle caratteristiche di queste statue in bronzo che arrivano anche a 6 metri di altezza, è che spesso ondeggiano, si muovono con una folata di vento o per un urto involontario.
Quasi abbiano fatto proprio il principio di fugacità della vita, della sua fuggevolezza.
Le sculture di Giacinto Bosco, il tema della luna
Molte di loro tendono alla luna, tema caro allo scultore. Non c’è però tensione tragica, separazione tra mondo animale che vive beato e quello umano angosciato. Quanto piuttosto, una spinta vitale a raggiungerla, toccarla, abbracciarla.
Anche se la strada per farlo appare lunga, una fila infinita di gradini, abbiamo quasi la certezza di raggiungerla.
E lei, la luna sembra capire cosa voglia dire essere umani, perchè vive ogni giorno una versione diversa di se stessa e come noi è in continua trasformazione. Talvolta a spicchio e pallida, altre volte piena, intensa e luminosa. Spesso sono in coppia, un uomo ed una donna che si aiutano a vicenda.
Colpisce “Luna caprese”, una scultura cava al suo interno con incise le parole della canzone omonima che di sera si illumina proiettandole all’esterno. È un omaggio, ci dice lo scultore Giacinto Bosco, a Capri ed al gallerista ivi residente che promuove la sua arte nel mondo.
Nelle sue opere sentiamo infatti un senso di gratitudine, misto a mitezza e all’invito di seguire i propri sogni.
La mostra, dal titolo Doppio sogno. L’amore tra mitologia e mitografia, è curata da Angelo Crespi, e organizzata dal Comune di Iseo, in collaborazione con la Fondazione L’Arsenale. Ha il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Brescia, della Comunità Montana del Sebino Bresciano ed il contributo di Liquid Art System di Franco Senesi e di CUBRO Fonderia Artistica.
Il sindaco di Iseo, Marco Ghitti, l’ha fortemente voluta. Questo evento culturale, racconta, si inserisce in un processo che vede nella cultura un fattore identitario e una risposta a tutto ciò di negativo che ci circonda. L’arte inserita in un contesto urbano cosi peculiare, come la cittadina di Iseo, la rende un museo a cielo aperto.
Doppio Sogno: le sculture di Giacinto Bosco
L’amore tra mitologia e mitografia
Iseo (BS), Lungolago e L’Arsenale (vicolo Malinconia, 2)
11 giugno – 11 settembre 2022
Orari: giovedì e venerdì, dalle 16.00 alle 19.00;
sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 22.00;
domenica e festivi, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00
Ingresso gratuito
Informazioni:
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@giacintoboscosculptor
IG: @liquidartsystem
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Catalogo: Electa