Paratissima 2021. La tela bianca di un’arte pluritematica
Cultura
1 Dicembre 2021

Paratissima 2021. La tela bianca di un’arte pluritematica

Dal 28 ottobre al 12 dicembre è a Torino Paratissima 2021, la mostra dell'ARTiglieria Con/temporary Art Center di Via Verdi, 5. L'arte contemporanea si offre ai visitatori in progetti singoli e collettivi, una vetrina importante per mettersi in gioco in un'edizione multiforme.

Elia Alunni Tullini

di Rosella Maiorana

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Siamo andati a Torino a visitare la XVII edizione di Paratissima, un appuntamento annuale al quale non possiamo mancare e che si presenta quest’anno con una veste notevolmente diversa, a volte un po’ scarna e su binari sconnessi, ma sempre tela bianca di un’arte che vale la pena indagare.

Exhibit and Fair

Exhibit and Fair offre al pubblico del 2021 un progetto eterogeneo che non segue una linea univoca ma propone più tematiche, accostate l’un l’altra su muri vergini che ospitano un allestimento asciutto, forse un po’ troppo. Il fine però è condivisibile, ovvero dare all’opera esposta il compito di suscitare empatia, senza il tramite delle didascalie.

A rapire per primo il nostro sguardo è Simone Stuto dell’Associazione il Fondaco. Biellese classe 1991 è tra gli artisti premiati di questa edizione di Paratissima con le sue metamorfosi di grafite, corpi che svelano l’inconscio instabile dell’uomo.

Simone Stuto

Le inquietudini e le emozioni umane più intime tornano anche con Ivana Noto, nata in Sicilia nel 1981. Fotografa introspettiva, gioca con la luce naturale per rappresentare donne che indicano ognuna una parte differente di sé, donne in movimento, donne in cui alla fine ricerca se stessa.

Ivana Noto

Un’arte più pop si mostra invece nei lavori di Daniela Di Lullo e di Rockmantic. La prima ripercorre gli attimi di attesa e di distanza vissuti durante la pandemia, ricercando oggi l’altro per sfuggire a un profondo malessere. Tramite pittura acrilica e collage fotografico su tela crea un contatto artistico e umano che genera convivialità.

Daniela Di Lullo

Rockmantic è, invece, un pastiche di materiali, parole e immagini, assemblati in manifesti grafici che potrebbero tranquillamente distendersi su muri urbani, in pieno stile underground. Massimo Gioscia (Plagio) e Alyona Kosereva (Peonia) sono i Rockmantic, il risultato della fusione di due sensibilità, due culture: quella torinese e quella russa.

Rockmantic

Ci conquista poi per la sua originalità anche Oriella Montin. Tele composte da bustine di tè ospitano immagini di un passato familiare: il ricordo, l’infanzia e la memoria sono ancore di salvezza alla ricerca del tempo perduto di Proust. Ogni bustina di tè è quindi un volto, un attimo vissuto, un’epifania di un gesto.

Oriella Montin

Nice & Fair

Saliamo le scale e ci immergiamo in Nice & Fair / Contemporary Visions, il format dedicato alle nuove proposte artistiche e curatoriali di Paratissima. Protagonisti i 7 curatori che nel 2021 hanno intrapreso il percorso formativo di NICE – New Independent Curatorial Experience e i 6 progetti espositivi. N.I.C.E nasce nel 2014 da un’idea di Francesca Canfora, che cura ancora oggi la mostra insieme a Laura Tota.

Nella sezione Para//el spicca l’artista GBRLSTRCX, all’anagrafe Gabriella Starciuc. Specchi dell’anima è un collage digitale del 2018 che mette in primo piano l’innocenza dei più piccoli. Gli stati d’animo umani vengono resi con la giustapposizione delle immagini. Gli hula hoop dei bambini diventano specchi che raffigurano un cielo sereno e fantastico, sono la riproduzione della leggerezza dell’infanzia.

GBRLSTRCX

E infine Elia Alunni Tullini, che mostra il corpo femminile in My body is (not) a cage. L’artista riflette sulla superficialità degli uomini e sulla trasformazione della donna in oggetto, presentando otto statue colorate intitolate Siamo solo prodotti. Merce da esporre in vetrina, corpi realizzati in serie secondo i capricci umani e privi di peculiarità e di identità personali, corpi nudi da esibire sul piedistallo della vacuità.

Elia Alunni Tullini

Al contrario di Exhibit and Fair, in N.I.C.E notiamo dei percorsi guidati, dei temi introdotti e poi affrontati, delle linee guida che indicano la vision del progetto. Purtroppo, però, anche qui si respira un’eccessiva “aria di vendita”. È ovvio, non si vive di sola arte e Paratissima è un utile palcoscenico per gli artisti emergenti, ma è forse troppo poco poetico e mercificatorio scrivere i prezzi sui foglietti appesi ai muri, a volte anche a matita.