REINHOLD WURTH: una filosofia aziendale coniugata con l’Arte

Non tutti i romani sanno – eccetto gli appassionati d’arte – che a pochi passi da Roma sorge un particolare quanto inimitabile Museo. Qui, più vicino ai monti tiburtini che all’Urbe, è possibile respirare fisicamente il concetto dell’en plein air in una benefica sensazione liberatoria dai soffocamenti metropolitani, che fa del sito museale un luogo di cristallina bellezza, pur nel rigore architettonico del cemento dovuto alla peculiarità dell’area industriale in cui sorge.
Parliamo dell’Art Forum Wurth di Capena, inaugurato già dal 2006 ed incastonato infatti come un gioiello in seno al Centro Logistico Wurth – imponente costruzione di 41.000 mq. ben visibile dall’autostrada Roma-Firenze – facente parte del Gruppo Wurth Italia per il centro-sud insieme al Centro Logistico di Egna in provincia di Bolzano. Creatore e anima di questa multinazionale, nota nel settore del montaggio e del fissaggio di bullonerie, è Reinhold Wurth, uomo – è il caso di dire – dal multiforme ingegno, il quale ha saputo coniugare capacità imprenditoriale e arte grazie ad una rara filosofia innovativa forse unica al mondo.
Va spesa qualche parola sull’uomo Reinhold Wurth. Cresciuto nel negozio di ferramenta di suo padre a Kunzelsau in Germania, a soli diciannove anni ne prende le redini dopo la sua morte con notevole incremento di fatturato. La sua è una volontà che si muove dal basso verso l’alto e che, nel tempo, gli ha permesso di creare in tutta Europa e all’estero una serie di musei di arte contemporanea, in quanto l’arte è sempre stata la sua intima passione.
Tale vocazione di mecenate e collezionista ebbe inizio con l’acquisto negli anni Sessanta di un acquerello di Emil Nolde, col fiuto di chi sa discriminare un dipinto di valore da una crosta. A distanza di decenni, la sua collezione comprende capolavori appartenenti agli ultimi 150 anni, dal Romanticismo all’arte contemporanea e una galleria di artisti delle più svariate nazionalità, a partire dall’Europa fino agli Stati Uniti e al sud America, riflettendo una grande varietà di temi, stili, correnti e generi.
“Le belle cose, come l’arte, arricchiscono la nostra vita, aprono la mente, promuovono la creatività. Da tali presupposti nasce l’idea di introdurre l’arte stessa nell’ambiente di lavoro per instaurare un contatto quotidiano tra dipendenti, pubblico interessato ed i capolavori della collezione. In fondo i collaboratori trascorrono gran parte della loro vita negli stabilimenti produttivi e dunque perché farlo in luoghi sciatti ed oppressivi anziché funzionali, accoglienti, culturalmente impegnati e stimolanti?”.
Questa la sua originale e lungimirante filosofia aziendale.
Quando nel 2006 fummo presenti a Capena per l’inaugurazione del museo, avemmo l’ occasione e il privilegio di stringere la mano al Prof. Wurth. E fu sufficiente un breve scambio di parole per comprendere, nella mitezza benevola del suo sguardo, tutta la sua democratica semplicità e umanità di pensiero. Nessun’ombra di supponenza nel suo porgersi, a testimoniare lo spessore della persona. A quel momento, Reinhold Wurth passava le consegne operative del Gruppo alla figlia Bettina, restando Presidente Onorario del Consiglio di Supervisione e Presidente del Collegio Sindacale della Fondazione di Famiglia.

La sua costante dedizione alla cultura, caratterizzata soprattutto da approfonditi studi su quelle tematiche psicologiche a lui care e relative alla motivazione dei collaboratori e all’etica professionale, non disgiunti da una efficace azione di sostegno e finanziamento a istituzioni culturali dalla Germania all’Italia, viene premiata già nel 1999 con la laurea honoris causa assegnata dall’Università di Tubinga. Si ricordano tra questi interventi il restauro della Cappella Palatina a Palazzo dei Normanni di Palermo o delle Terme Suburbane a Pompei, per citare i più importanti, oltre alla presenza Wurth come sponsor delle più numerose manifestazioni ad ogni livello, dal settore sportivo all’artistico.
Oggi, Reinhold Wurth è un tranquillo signore dai capelli bianchi, molto attivo nel controllo delle società internazionali affiliate al Gruppo, circondato dall’affetto della sua numerosa famiglia e sempre pervaso da quella curiosità verso la conoscenza che ha animato il corso della sua vita. E sembra altresì curioso che l’indirizzo civico del complesso Wurth di Capena si trovi in “Viale della Buona Fortuna”. Una toponomastica stranamente non casuale, scaturita forse da quel “genius loci” che ci piace evocare e che suona di buon augurio anche per i visitatori del Museo.
Dal 2006, l’Art Forum presenta ad ogni stagione un programma di mostre temporanee con opere della collezione, mentre nel corso dell’anno diventa sede di dibattiti, concerti, proiezioni, che offrono al territorio motivo di incontri e scambi culturali. I suoi musei, va detto, sono aperti al pubblico senza pagamento di biglietto, poiché – secondo le convinzioni di Wurth – l’arte deve essere fruita da tutti.
La stagione 2019 si apre con la Mostra “ART FACES, ritratti d’artista nella collezione Wurth”, che rimarrà in piedi fino al marzo 2020. Presentata per la prima volta in Germania nel 2003, si tratta di una raccolta di oltre 240 fotografie di diversi autori, iniziata dal 1975 ad opera del fotografo svizzero Francoise Meyer, spinto dalla curiosità nei confronti della persona che si cela dietro ogni opera d’arte.
Quest’anno, a Capena viene esposta una “selezione” di oltre 100 fotografie, accompagnata da alcune opere originali della collezione Wurth di artisti come Basquiat, Andy Warhol, Max Ernst, Jean Arp, Salvator Dalì, David Hockney, Keith Haring, Roy Lichtenstein, Sam Francis, secondo un percorso che vincola ogni artista alla sua opera in un caleidoscopio colorato dallo spirito del tempo.
Angela Grazia Arcuri
Mostra Art Faces – dal 18.2.2019 al 14.3.2020
– Preview stampa 16.2.19
– Apertura al pubblico 18.2.19 : lun.-sabato 10.00.17.00
domenica e festivi chiuso
Ingresso gratuito