Andy Warhol, l’alchimista degli anni Sessanta, Villa Reale di Monza

Il palinsesto espositivo dell’ Orangerie della splendida Villa Reale di Monza, inaugura il 2019 con la mostra Andy Warhol, l’alchimista degli anni Sessanta, il re dell’arte commerciale. La mostra sarà visibile sino al 28 aprile 2019.
Warhol è l’interprete di quella stagione culturale americana piena di tormenti, illusioni e beni di consumo dove l’apparenza comincia a prevalere sul contenuto, la quotidianità è riempita da immagini televisive e stampate e inizia il bombardamento di suggestioni seduttive e desiderabili.
Lui rappresenta tutto questo con ironia, lo sintetizza con acutezza, lo racconta con un nuovo linguaggio, tra amore e cinismo.
L’oggetto comune, simbolo del consumismo nascente, regna sovrano, diventa un feticcio che livella gli strati sociali. La bottiglia di Coca Cola, bevuta dal ricco e dal povero, o la scatola di zuppa, vengono trasmutate e pur restando riconoscibili, assumono valore di opera d’arte, entrano nell’immaginario collettivo.
La Pop Art, dice l’artista, è amare le cose. Le sue immagini di prodotti impersonali e “chiassosamente” materialistici, sono le fondamenta dell’America anni 60/70.
La stessa sorte tocca alle persone/personaggi molto famosi, coma Mao o la Monroe.
Warhol è aiutato nella sua produzione seriale dalla serigrafia, un processo di stampa che consente di replicare all’infinito le immagini che sceglie. Successivamente vengono applicati colori o inchiostri con spatole di gomma. Quindi, pur nella serialità, c’è diversità.
Andy Warhol, l’alchimista degli anni Sessanta presenta 140 opere capaci di ricostruire il suo universo creativo, articolato in quattro sezioni:
Il consumismo con gli oggetti del quotidiano e della serialità con serigrafie delle lattine di zuppa Campbell, del detersivo Brillo, e delle banconote di dollari americani.
Miti oltre il tempo, con serigrafie di Marilyn Monroe fatte subito dopo la sua morte, nell’agosto del 1962; di Jackie Kennedy, ripres durante il funerale del marito John Fitzgerald Kennedy; di Mao. Il presidente degli Stati Uniti JFK è inoltre il protagonista di Flash, undici serigrafie che raffigurano la rappresentazione mediatica dell’assassinio del 22 novembre 1963.
Amore per la musica. Warhol ha amato la musica, sia essa rock, jazz, pop, lirica. È stato produttore, come nel caso dei Velvet Underground di Lou Reed e Nico e creatore di copertine, come quelle di artisti quali Diana Ross, The Rolling Stones John Lennon, Aretha Franklin, Miguel Bosé, Loredana Bertè e altri.
Ladies and Gentleman, testimonia la rivoluzione sessuale di quegli anni. Sono esposte foto del 1975, dove i personaggi rappresentati (uomini, trans, donne) sono immortalati in pose e pettinature eccentriche. A queste si aggiungono le foto di Makos che ritraggono Warhol in abiti femminili e la proiezione del film Women in revolt del 1971, prodotto da Andy Warhol.
Il percorso, che prevede anche una piccola esposizione di gioielli di Armando Tanzini dal gusto pop prodotti in collaborazione con Andy Warhol, si chiude con la proiezione dell’ultimo film girato da Andy Warhol del suo viaggio da New York a Cape Code nel maggio del 1982.
Andy Warhol, l’alchimista degli anni Sessanta è prodotta dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e dall’Associazione Culturale Spirale D’Idee in collaborazione con l’Associazione Culturale Metamorfosi. È curata da Maurizio Vanni e ha il patrocinio del Comune di Monza e della Regione Lombardia. Il catalogo è realizzato da Silvana Editoriale con la partecipazione della The Andy Warhol Art Works Foundation for the Visual Arts.
Andy Warhol, l’alchimista degli anni Sessanta
Monza, Reggia di Monza Orangerie (viale Brianza, 1)
25 gennaio – 28 aprile 2019
Inaugurazione: giovedì 24 gennaio 2019, ore 18.00
Orari:
Martedì-venerdì, 10.00 – 19.00
Sabato, domenica e festivi, 10.00 – 19.30
Lunedì chiuso
Biglietti:
Intero: €10,00
ridotto: €8,00 (over 65, ragazzi 7 – 18)
ridotto convenzioni: € 6,00
Gratuito: bambini fino a 6 anni; diversamente abili; giornalisti accreditati, Icom
Info
www.reggiadimonza.it