Lotta continua dei lavoratori di “Città della Scienza”. A rischio il posto lavoro e il futuro dell’azienda
Tredici milioni di euro di debiti. Città della Scienza, dopo aver resistito all’incendio che devastò in parte il museo nel 2013, rischia la chiusura. Incerto il futuro dei suoi lavoratori che non percepicono lo stipendio da 4 mesi. La protesta si è inasprita in questi giorni con sit – in dei dipendenti davanti alla struttura di via Coroglio (NapolI) ed assemblee interne che hanno bloccato le attività, impedendo soprattutto la realizzazione della tre giorni della scuola in programma negli stessi locali. “E’ inspiegabile queste decisioni prese dal Management della struttura. Non è possibile che non ci siano i soldi, dal momento che da marzo la mostra Corporea ha fatto registrare visite da capogiro” – ci dicono alcuni manifestanti, sparsi davanti all’ingresso di Città della Scienza.
A rischiare sono ben 100 lavoratori che da anni si sono sacrificati per il decolllo dell’azienda, riducendendosi persino lo stipendio: ” I responsabili di questa crisi si iscrivono tutti nella Governance di questa struttura ed esattamente nel Consiglio di Amministrazione, che non fa altro che discutere soltanto delle dimissioni del segretario generale Lipardi, senza pensare ai lavoratori e ad una situazione scandalosa che ha raggiunto livelli preoccupanti.” A parlare è Carmine Tulino, rappresentante sindacale della Cgil. “Gli esiti del bilancio 2016 – ci spiega Tulino – si sono chiusi con una perdita di 2 milioni e 200 mila euro. Una spada di Damocle, questa, che purtroppo colpisce soprattutto i lavoratori e mette in dubbio il futuro dell’azienda. Giorni fa Vittorio Silvestrini, presidente di Città della Scienza, ha indirizzato una lettera alla Regione Campania, che fa parte anche del Consiglio di Amministrazione, con l’invito di commissariare la struttura senza avere una chiara risposta. La nostra protesta non si si fermerà. Andremo avanti, bloccando attività e traffico, in maniera civile, fino a quando non avremo risposte precise.”
“Non voglio tanto soffermarmi sui milioni che mancano e non erogate dalla Regione Campania perchè non sono competente ci dice Salvatore Zanone, operaio della struttura, ma vorrei sottolineare che il problema è anche etico. Dopo l’incendio, che ha distrutto parte di Città della Scienza anni fa, i ragazzi delle scuole hanno raccolto dei fondi destinati alla ricostruzione. Consistente per esempio è stata la donazione di un ragazzo disabile del Veneto che, prima della sua morte, ha lasciato scritto che la sua eredità andasse a Città della Scienza pur non avendo mai visitato la struttura. A fronte di questi piccoli e grandi gesti, ritengo quindi che sia inaccettabile che i nostri dirigenti girino Pechino, Sidney ed altre parti del mondo con auto aziendali e cellulari ipercostosi in “business class”.
“Il bilancio dell’Azienda di Città della Scienza non è mai stato chiaro. Dal 2014 al 2016 si evidenzia un rosso preoccupante che è cresciuto nel tempo. Tutto questo non ha fatto altro che penalizzare i lavoratori. C’è certamente qualcosa che non va a livello gestionale – ci ha detto Maria Vitolo, esponente della FILCAMS CGIL Campania ed Area metropolitana di Napoli. “Ai lavoratori non sono stati versati i contributi e non è stato ancora pagato il quinto dello stipendio. Venti anni di crisi sono tanti. Silvestrini si è assunto in prima persona delle responsabilità. Chiediamo che anche gli altri esponenti della Governance facciano altrettanto e che ci sia trasparenza, perchè l’obiettivo di tutti resta soprattutto il rilancio di questo sito che produce un bene come la cultura che va salvaguardato perchè dà tanto lavoro non solo alla Campania, ma anche alla nostra Nazione e a tutta l’Europa”.