Napoli: insorgono i commercianti: “Non vogliamo più la ‘Ztl'”
servizio di Luigi Rubino
Caos e proteste con corteo in città. Saracinesche dei negozi abbassate fino alle 13,00.
Circa 2000 persone, in gran parte commercianti della periferia e del centro di Napoli, hanno partecipato alla manifestazione promossa dalla Confcommercio contro la “Ztl” decisa dal Comune. Il corteo, partito da piazza Carità, ha raggiunto poi Palazzo S. Giacomo, sede del Comune, dove nel frattempo era in corso una manifestazione dei disoccupati organizzati. Qui è bastato poco che alcune persone non identificate, che certamente non hanno nulla a che vedere con la protesta di commercianti e disoccupati, entrassero in azione per creare una mini guerriglia che si è conclusa con lo scoppio di alcune bombe carte al centro della piazza e il ferimento lieve di un manifestante. La protesta poi è proseguita. Con slogan e striscioni, i commercianti hanno attraversato gran parte del centro, bloccando la circolazione, passando da Piazza del Plebiscito, percorrendo via S. Lucia fino a raggiungere il lungomare, nei pressi di Piazza Vittoria, dove un cordone di poliziotti e Carabinieri ha impedito che il corteo proseguisse fino ad occupare i cantieri dell’America’s Cup.
“Siamo bloccati. Con la chiusura di molte strade e la crisi economica che incombe, la città sembra aver avuto il colpo di grazia. A parlare è Giuseppe Pignalosa, pensionato che insieme ad alcuni amici commmercianti si è unito alla protesta. “La “Ztl”- precisa – potrebbe andare bene, ma prima della sua attuazione, dovevano costruire all’esterno della città i parcheggi ed istituire, nel contempo, delle navette di collegamento con il centro cittadino. Non si può agire avventatamente come ha fatto il nostro sindaco. Vista l’emergenza con il crollo di un parte del Palazzo alla Riviera di Chiaia, l’America’s Cup non doveva essere organizzata. Spostarsi in città ora non è facile.”
” Il sindaco ha fatto chiaramente capire che non ci sono alternative diverse. Ho stai con lui o contro di lui. Per risolvere i problemi e il caos, credo che bisogna riaprire via Caracciolo. Cosi la pensa Claudio Schettino, commerciante di via Calabritto che precisa: La “Ztl” non è scartare, tanto è vero che Via Calabritto è ormai chiusa al traffico da 20 anni. In questo momento però, ci vogliono assolutamente dei correttivi…”
” Non tutti i negozi vendono borse, magliette o scarpe. C’è gente dei quartieri spagnoli che lavora impagliando sedie, confezionando mobili e che hanno bisogno assolutamente di veicoli per poter trasportare la merce. La “Ztl” è giusta per alcune zone, ma la città non va assolutamente blindata” – aggiunge Schettino. E’ bello camminare a piedi o andare in bicicletta, ma non bisogna dimenticare che esistono tante persone che, non lo possono fare per vari motivi, ad incominciare dagli avvocati che proprio nelle zone off – limits hanno i loro studi professionali. Non dimentichiamoci che poi il 75% della città vive con il commercio e non con l’industria”
” Questo provvedimento non fa altro che complicarci la vita di tutti coloro che devono portare avanti un’attività o un magazzino. A parlare è Vincenzo Sorrentino, titolare di un negozio di giocattoli in via Posillipo. Mi lamento perchè la città è già soffocata dalla crisi economica. Ora, -. precisa Vincenzo – la “Ztl” sembra averci ingabbiato, diventando le vere vittime di un sistema che non funziona per niente. Putroppo ci siamo mossi tardi. La nostra battaglia doveva iniziare molto prima, precisamente dalla lontana chiusura di piazza Dante. Ora bisogna fare qualcosa. Non ne possiamo più. Qui rischiamo davvero il collasso…”
10 aprile 2013