Malavita napoletana, alla fine vince sempre lo Stato

Le forze dell’Ordine non hanno mai smesso di perseguire i latitanti. Possono passare anni, ma poi i ricercati vengono presi ed arrestati. E’ il caso di Pasquale Scotti di Casoria, che per 30 anni è riuscito a farla franca e che poi lo scorso anno è stato scovato in Brasile. A Scampia, noto quartiere dell’hinterland napoletano un duro colpo invece è stato inferto al gruppo Di Lauro con l’arresto di Paolo Di Lauro, sopranomminato “O milionario,” in carcere ormai da anni. Il figlio, Marco è uccel di bosco da oltre 10 anni. La leggenda vuole che ogni tanto, questi torni a Scampia, travestito da donna. Nello stesso modo, si comportava Corrado Iacolare, boss di Giugliano, morto nel Luglio scorso in Uruguay, che da latitante spesso era solito tornare a Giugliano travestito da monaco. A Marano, invece, negli ultimi tempi, il clan Polverino ha subito dure mazzate con arresti e numerose condanne, anche se latitanti risultano ancora Giuseppe Simioli e Antonio Polverino, quest’ultimo zio del “barone” Polverino, già in galera e che deve scontare 30 anni. Simioli potrebbe nascondersi all’estero, mentre Polverino nella zona nord di Napoli. I due malavitosi non sono molto conosciuti a Marano e a Quarto, ma siccome sono stati condannati dalla nona sezione del Tribunale di Napoli, le ricerche continuano. Nel frattempo, un plauso va sicuramente ai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli che hanno ammanettato, negli ultimi giorni, il boss Domenico Ferrara, ex ladro di polli. Con lui sono finiti in carcere anche altri pregiudicati di poco conto.
Elio Guerriero