Chiusura della biblioteca dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici: intervista a Gerardo Marotta
Napoli – Dal 23 agosto giorno della chiusura della biblioteca dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici che il Presidente Avv. Gerardo Marotta, ha lanciato un grido o meglio come lui ho ripetuto più volte : “E’ stato fatto un assassinio alla cultura”, e da quel giorno sono nati movimenti spontanei composti da uomini di cultura e da intellettuali di tutta Italia.
E’ stata fatta una petizione al Ministro dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi e al Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, primi firmatari di questa petizione sono stati: Felia Allum, Marie-Pierrette Allum, Percy Allum, Remo Bodei, Alberto Burgio, Gaetano Calabrò, Luciano Canfora, Giulietto Chiesa, Gianni Ferrara, Stanislao Lauria, Domenico Losurdo, Paolo Maddalena, Ugo Mattei, Aldo A. Mola,Tomaso Montanari, Franco Roberti, Stefano Rodotà, Roberto Saviano, Salvatore Settis, Gianni Vattimo, Gustavo Zagrebelsky. Nell’incontro avuto presso la sua abitazione, nell’aprirmi la porta vedo un uomo consumato da gli anni ma la sua mente ancora limpida e lucida nel raccontarmi, la sua storia dall’incontro con Elena Croce figlia del grande filosofo napoletano Benedetto Croce, ai suoi trenta sette anni dedicati all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli.
Giovanni Cardone: Quando nasce l’Istituto Italiano per gli Filosofici di Napoli ?
Gerardo Marotta: Fù fondato nel 1975 a Roma, nella sede dell’Accademia dei Lincei, da Enrico Cerulli, Elena Croce, Pietro Piovani, Giovanni Pugliese Carratelli e da me, e ne sono rimasto presidente sino ad oggi. Fui incoraggiato da Elena Croce la quale era una donna colta che donò all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, gli scritti autentici di Benedetto Croce da quegli incontri capii la mia strada quella della cultura e della sua diffusione.
Giovanni Cardone: Avv. Marotta quanti volumi conta la biblioteca di questo glorioso istituto?
Gerardo Marotta: I volumi in tutto sono trecentomila volumi, molti dei quali rari anzi direi rarissimi, la prima edizione dell’Encyclopedia di Diderot e D’Alembert volumi preziosismi che tengo qui in casa che mi sono rifiutato di inviare con gli altri in quel gelido capannone di Casoria. Scritti di Giordano Bruno e Benedetto Croce, in questi ultimi tempi avevamo acquistato le commedie con lo scritto originale di Eduardo De Filippo. Per incrementare questa collezione in questi trenta sette anni ho girato le librerie e gli antiquari di tutto il mondo e un patrimonio stimato intorno ai dieci milioni di euro.
Giovanni Cardone: Avv. Marotta lei cosa pensa delle offerte che lei ha ricevuto per ospitare la biblioteca ?
Gerardo Marotta: Sono rimasto contento di tanta solidarietà venuta dal mondo della cultura ho ricevuto offerte da mezzo mondo e da tutta Italia iniziando da Ravenna, Roma, Milano, Parigi invece io ho insisto di rimane qui a Napoli perché sarebbe stato un altro scempio, ad una città che non lo merita, forse le istituzioni si. Quando riaprii Palazzo Serra di Cassano simbolo di libertà e di pensiero, mi ripromisi che non si sarebbe mai più chiuso , dato per circa un secolo era rimasto chiuso, e con lui la libertà di un popolo e questo che oggi manca la libertà e l’onesta intellettuale.
Giovanni Cardone: Avv. Marotta lei è stato accusato che l’Istituto non avesse i conti a posto?
Gerardo Marotta: Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini ed anche il Dott. Craveri così posso dire che l’Istituto ha i conti a posto è questo lo si evince dalle delibere che sono depositate in Regione Campania che vanno dal 2005 al 2009 e presso il Ministero dell’Università e presso il Ministero dell’Economia. E dalla fine del 2009 a oggi che l’Istituto ha avuto problemi. Non si può prendere un patrimonio che c’è lo invidia tutto il mondo e per la negligenza delle istituzioni questi tesori vengono relegati in capannone di Casoria , dove mi hanno detto che c’è anche una discarica vicina , ha lei le sembra giusto quanti giovani ricercatori verranno privati di questi libri questa è la cultura in Italia.
Giovanni Cardone: Avv. Marotta cosa si augura per l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e per la sua biblioteca?
Gerardo Marotta: Mi auguro che tutti ritorni alla normalità che questi libri vengano di nuovo riportati all’Istituto oppure in luogo che sia consono e all’altezza della loro storia, che questi libri hanno saputo dare ad intere generazioni di questa città e all’Italia intera.
di Giovanni Cardone
6 settembre 2012