TRA GLI INDAGATI ANCHE NOTI ESPONENTI DELLA MALAVITA NAPOLETANA
L’inchiesta sui falsi invalidi scoperti a Napoli tre anni fa non si ferma. I carabinieri del Comando provinciale del capoluogo campano hanno arrestato all’alba 56 persone. Per tutti l’accusa è di truffa aggravata ai danni dello Stato, falsità materiale e ideologica, distruzione degli atti e contraffazione di sigilli. Nell’operazione, a largo raggio, i militati hanno sequestrato anche 16 abitazioni e 3 terreni, più di 150 conti correnti e depositi bancari e 100 automezzi.
Tra i fermati ci sono anche esponenti legati alla malavita organizzata. L’ipotesi, secondo quanto emerge dalle indagini condotte dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli, è che questo vasto giro delle false pensioni di invalidità sia riuscito a creare sostanziali guadagni a persone direttamente o indirettamente collegate a gruppi camorristici. Tra i personaggi coinvolti in questa vicenda ci sono anche Assunta Stolder, sorella del boss del quartiere Forcella, Raffaele Stolder e Patrizia Ferrriero, moglie di quest’ultimo. Dalle indagini portate avanti dal pm Giancarlo Novelli, è emerso che entrambe da tempo, riscutevano pensione di invalidità ed indennità di accompagnamento, in seguito a falsi accertamenti e controlli medici. Assunta Stolder in base ai referti risultava pazza, invece, tranquillamente, riusciva a giocare perfino a lotto. I carabinieri hanno potuto smascherare i truffatori anche grazie all’ ausilio di alcune telecamere nascoste dalle quali è emerso che molte persone, fornite di certificato medico falso, svolgevano normale attività quotidiana. I danni all’ Inps ammonterebbero a 2 milioni di euro.
G.R.
16 maggio 2012