Finisce in manette la fuga di un famoso latitante del clan “Aquino” di Boscoreale

Dopo due anni di latitanza, torna in carcere il quarantenne Carmine Izzo, personaggio di primo piano del gruppo camorristico Aquino – Annunziata che opera a Boscoreale, piccolo comune dell’area vesuviana, in provincia di Napoli. I carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna, in collaborazione con il Reparto anticrimine di Napoli, lo hanno infatti arrestato a termine di ricerche, controlli e pedinamenti. La cattura è avvenuta a conclusione di un lungo inseguimento, nel quale Izzo, a bordo di una Ford Fiesta, ha effettuato un testa coda, tamponando un’auto civetta dei Carabinieri.
Per fortuna non ci sono stati feriti. L ‘auto, poco dopo è stata subito bloccata e l’uomo condotto nel carcere di Poggioreale. Carmine Izzo, sopranomminato ” Carmine’ o piccolino” oltre a scontare una condanna definitiva di 30 anni per l’omicidio di Maurizio D’Elia, un pregiudicato di Scafati, avvenuto ad Olevano sul Tusciano ( Salerno) nell’ambito della faida tra i clan ” Pecoraro” di Bellizzi e quello dei “Giffoni” di Eboli, deve rispondere anche di altri reati come quello del traffico internazionale di stupefacenti e la detenzione illegale di armi. Evaso, con l’aiuto dei fratelli, nel luglio del 2009 dalla clinica “Villa Elisa” di Casamarciano, dove era stato sottoposto alla detenzione, il camorrista fu allora dichiarato sofferente di “psicosi delirante cronica” e di “psicosi schizofrenica.”
di G.V.
30 ottobre 2011