Terra dei fuochi: tra ricerche e pericoli, arriva l’esercito in Campania

Le ricerche nella Terra dei Fuochi incominciano a dare i primi frutti. In località Villa Briano, in provincia di Caserta, al confine con Casal di Principe, nel corso delle operazioni di scavo, la Guardia Forestale e il nucleo Carabinieri, hanno portato alla luce un bidone di latta dalla capacità di 20 litri con residui solventi o idrocarburi. Il fusto è stato trovato ad una profondità di oltre 15 metri, in prossimità delle falde acquifere. Le indagini sono state condotte dai magistrati della DDA di Napoli sulla confessione rese da alcuni pentiti ed ex affiliati del clan dei Casalesi che hanno segnalato nella zona fusti tossici fatti interrare anni fa dalla malavita organizzata. Durante le operazioni di scavo, la pala meccanica ha trovato anche materiale pericoloso come amianto, scarti industriali, pneumatici e rifiuti solidi.
Nel frattempo, dopo l’approvazione degli emendamenti sulla tutela ambientale e la salute che consente l’introduzione dello screening sanitario gratuito per le popolazioni delle aree inquinate (per una spesa complessiva di 50 milioni di euro) con maggiore sostegno al settore agroalimentare e sanzioni pesanti,come quella del carcere, per coloro che bruciano rifiuti tossici, il Governo, per contrastare le Ecomafie nella triste e nota Terra dei Fuochi, ha deciso di impiegare l’esercito in Campania. Ad annunciarlo è il Sottosegretario di Stato e alla Difesa, Gioacchino Alfano che ha tenuto a precisare, una volta tanto, il comune accordo raggiunto tra tutte le forze politiche, ad eccezione del Movimento Cinque Stelle che si è astenuto, sulla modifica al testo del decreto sulla Terra dei Fuochi. Alla vasta operazione di controllo sarà impegnato un contingente di 850 unità fino al 31 dicembre 2014. L’intervento dei militari, in base alle esigenze, potrà poi essere prorogato per un anno. Nel corso dei controlli, i soldati agiranno come veri agenti di pubblica sicurezza.
Gigi Rubino
14 gennaio 2014