Chi ama il mare lo difende! Il messaggio lo lancia il C.S.I della parco Gaiola

Chi ama il mare lo difende. E’ il messaggio che lancia il C.S.I (Centro Studi Interdisciplinare) Gaiola Onlus.
L’associazione, che si avvale del supporto di giovani volontari, uomini e donne anche tirocinanti, ha compiuto quest’anno ( 8 giugno 2019) 10 anni di attività.
Ripulita la piccola spiaggia e i fondali del mare da materiali inquinanti, il parco sommerso della Gaiola, che sorge nel quartiere Posillipo (Napoli) è oggi un vanto per la città.
Il parco sommerso situato a largo delle secche, è uno scenario incantevole. Acqua cristallina, ricca di flora e fauna marina richiamano da tempo molti bagnanti. La pesca di ogni genere; da quella dei mitili ai pesci, polpi è severamente proibita.
Oggi si può veramente dire che il parco della Gaiola liberato dall’ancoraggio selvaggio dei motoscafi è un’oasi incantevole grazie al lavoro degli operatori del CSI.
Alcune attrattive come il Kayak ( solcare il mare in canoa) sono molto apprezzate dagli appassionati del mare e dai turisti. Però prima di solcare il mare in canoa, bisogna usare la testa e rispettare disposizioni e divieti. Ne vale la protezione dell’ambiente, la sicurezza di se stessi e soprattutto di quella di altri, soprattutto se si intraprende la passeggiata in mare con l’uso del Kayak. L’uso improprio di questa canoa, trascinata spesso impropriamente dai fruitori sulle scogliere tufacee del parco, sta distruggendo biocenosi fondamentali come la frangia mesolitorale e le pozze di marea sciafile della grotta di Trentaremi. I danni sono dovuti in gran parte alla disinformazione che il C.S.I sta cercando di colmare, con una campagna di sensibilizzazione tra i bagnanti, inconsci anche dei pericoli, non ultimo quello della caduta di massi in mare dal muro tufaceo delle grotte che sorgono in zona.
Quindi, se passeggiando con la canoa per il Parco e vedi qualcuno che sta svolgendo attività dannose e non consentite come pesca, ancoraggio, abbandono di rifiuti di ogni genere, non voltare la testa dall’altra parte, ma partecipa attivamente, informando il trasgressore sui rischi e pericoli di versare a mare rifiuti, oppure avverti il personale del Parco o la Guardia Costiera. Il parco è di tutti e va rispettato!