“La decollazione del…Vittorio”
di Federico Cirillo
Han fatto lo sgarbo a Vittorio, han tagliato il programma a Sgarbi. Così come nella celebre opera del Merisi, anche al sindaco di Salemi (in carica dal 2008), han mozzato qualcosa: non la testa, ci mancherebbe, ma la sua trasmissione televisiva dopo ben…una puntata!
“Adesso ci tocca anche Sgarbi”, anzi no, non più, visto che, dopo il mesto risultato di un misero 8,27 % di share, pari a 2,64 milioni di spettatori – e complimenti per il fegato – mamma Rai, tirando un po’ di somme, ha deciso di eliminare il programma dopo appena una puntata. Decisione, si dice, condivisa dallo stesso Sgarbi, il quale in una torrenziale conferenza stampa, afferma :”Il mio programma è morto, ma non sono morto io”, rivelando poi che forse il pubblico “evidentemente preferisce ‘Chi l’ha visto?’ dove si parla della signora Melania, evidentemente quel programma e’ stato seguito da chi comprensibilmente era piu’ interessato alla morte”, aggiungendo poi, in tono polemico “Avrei dovuto forse fare una trasmissione in cui toccavo il tema Berlusconi? Non l’ho citato una sola volta, e’ argomento complicato Berlusconi, e comunque non mi sembrava dovesse essere trattato”. A proposito del Cavaliere: non deve essere stato di così buon auspicio il brindisi avvenuto, subito dopo la puntata, a Palazzo Grazioli in compagnia del premier; dopo Gheddafi e Mubarak cade un altro “amico” di B.
Non sono mancati, poi, i commenti. Secondo Roberto Rao, capogruppo Udc in commissione di Vigilanza, la decisione della Rai di sospendere la trasmissione “era obbligata” e chiede che l’azienda faccia “chiarezza”. A sua volta Riccardo Milana, di Alleanza per l’Italia e membro della stessa Vigilanza Rai, definisce il flop “l’ultimo regalo di Masi”.
Chiosando con Sgarbi, il critico d’arte ha confermato: “Tornero’ in prima serata, statene certi, e parlero’ di arte”; quindi i suoi fan non devono temere, il loro beniamino potranno goderselo presto sulle arene e nei “ring” artistico-culturali che gli competono, affrontando elevati dibattiti con personaggi del suo pari lignaggio: dalla Mussolini alla Carfagna, passando infine…per Platinette. Bocciato al primo appello, dunque, c’è da chiedersi…chi è davvero “la capra”?