Il Mister Gay 2012, 24 anni, è un tenero padre….
Vincere un premio è un fatto come tanti che può fare o non fare notizia, specie nel periodo estivo in cui manifestazioni di questo tipo sono state disseminate ovunque lungo lo stivale, quindi possono passare inosservate e perfino rischiare di essere tascurate. Ma questa mi ha incuriosito parecchio e non tanto per il titolo Mister Gay Italia 2012, che oramai non coglie di sorpresa e turba solo chi è rimasto ancorato a pericolosi pregiudizi, ma soprattutto per il vissuto del suo protagonista, Alessio Cuvello, 24 anni, che qualche giorno fa è stato premiato, battendo altri 16 finalisti provenienti da tutta Italia, alla finale nazionale di Torre del Lago, con il titolo di Mister Gay, la fascia più ambita dai gay italiani. Fin qui tutto nella norma, ma la particolarità di questa storia sta nel fatto che è anche un giovane papà di 24 anni.
Infatti Alessio Cuvello, arrivato a Milano da Palermo a soli 19 anni, quasi un adolescente, ha sposato una donna e con lei ha vissuto una relazione aperta, senza nascondere la propria omosessualità, da cui è nato appunto il figlio Mattia di 3 anni. Alessio per mantenersi nella vita, di giorno fa il personal trainer, mentre di notte anima i locali milanesi come ragazzo immagine e da soli due mesi convive con un compagno.
Non deve essere stato facile per il giovane Alessio venire allo scoperto ed il suo coming out, già non facile per nessuno, per lui sarà stato particolarmente difficile. Il nuovo Mister Gay Italia vive ora serenamente, almeno così dice, questa sua condizione e questa vittoria l’ha dedicata proprio alla sua ex moglie, che lo ha supportato in questa sua difficile scelta, ed al figlioletto, che in qualche maniera è a conoscenza anche lui dell’omosessulità del padre sia pure per la sua tenera età non può ancora rendersi conto totalmente. Questi genitori avranno un compito in più rispetto alle normali coppie, perchè oltre a riversare entrambi sul figlio tutto il loro affetto, dovranno sicuramente trovere le parole giuste per far comprendere, appieno la scelta di vita del padre, quando l’età lo consentirà.
Dalle immagini sul sito gay.it Alessio appare felice, simpatico e carino ma bisogna ammettere che la sua è un’esperienza forte che incuriosice e pone mille interrogativi sia di natura etica che psicologica e, per chi per chi è credente anche di carattere religioso.
La sua scelta però, come tutte le scelte ponderate e sofferte, merita in massimo rispetto, ma è evidente che non finisce qui e avrà bisogno di continue conferme, che necessariamente lo porteranno a trovarsi ancora a tanti bivi, in cui dovrà scegliere, soprattutto nell’interesse del figlio, verso cui ha delle reponsabilità non solo di carattere legale. La sua scelta coraggiosa, non proprio usuale, farà si che egli possa coniugare la voglia di vivere la sua vita, secondo il suo orientamento, senza escludere di dare al figlio l’amore di cui ha bisogno.
Prima di chiudere uno squardo va dato anche verso un altra realtà nascosta, in cui ritroviamo dei padri gay, che non riescono a dichiarre la propria condizione e soffrono una vita intera, con gravi conseguenze per loro equilibrio psicofsico, ma anche delle persone che gli stanno intorno, che non conoscendo il loro travaglio interiore, non sempre comprendono appieno il loro carattere.
Ad Alessio Cuvello infine non si può che augurare una vita felice, che non sia necessariamente legata da questo momento di celebrità, che potrà finire da un momento all’altro, ma dalla soddisfazione profonda del suo essere, sopratutto se accompagnato dalle persone che ama.
Sebastiano Di Mauro
28 agosto 2012