Il destino della carta stampata
“All the news that’s fit to print”, ovvero le notizie che meritano di essere stampate. Così recita l’autorevolissimo The New York Times, istituzione e modello del giornalismo moderno fino a ieri incarnazione di autorevolezza che dettava l’agenda delle notizie. La stampa, bellezza oggi sospesa fra apocalisse e il tripudio tecnologico che ci circonda tra rischi reali e opportunità virutali sta annaspando sempre più.
La burrasca infuria: crisi della carta stampata, errori e cadute di credibilità, concorrenza massiccia e spietata della rete e moltiplicazione dei competitors. Si affacciano sempre nuovi media per fare informazione o ciò che ne rimane. La minaccia di estinzione, la fatidica minaccia dell’ultima copia del NY Times profetizzata dal professor Phil Meyer, sembra non essere più una semplice ipotesi d’accademia. “The New York Times is a-changin”. Se questo è ciò che sta accadendo a chi detta legge nel mondo in questo settore è facile immaginarsi le conseguenze subite dai nostri giornali. La competizione dunque è altissima e il tempo della notizia, ovvero la capacità di documentare in tempo reale la notizia è supportata dalla rete che permette ai lettori molto spesso di anticipare il giornalista stesso essendo per puro caso il più delle volte, presente sulla scena di un fatto giornalistico di rilevante importanza. Con le nuove apparecchiature tecnologiche diffuse in massa, è praticamente possibile per chiunque informarsi indipendentemente dal luogo in cui si trovano in tempo reale, connettendosi tramite il cellulare, il portatile o l’Ipad in rete e si leggono sempre meno giornali. La rivoluzione digitale ha formato uno spartiacque senza precedenti dunque specialmente con l’avvento del web 2.0. Cosa significherà però l’eventuale e probabile scomparsa della carta stampata ? L’assenza del quotidiano di carta significherà la scomparsa di un giornalismo serio e approfondito, di inchieste e informazioni di prima classe? Niente affatto: innanzi tutto i nuovi supporti elettronici come gli e-reader consentiranno una lettura confortevole come per i giornali di carta, non solo concentrata in pochi minuti e quindi adatta a una fruizione più attenta. Si dovranno poi studiare le adeguate strategie che facciano sì che la produzione di contenuti di qualità, basata sul lavoro di professionisti, riceva una remunerazione: un cambiamento che è alle porte, come abbiamo visto. Inoltre il web potrà concepirsi proprio come un’occasione di rilancio del giornalismo critico, allontanandosi da quella vicinanza al potere che lo inquina, e potrà guidare verso “una attività di effettiva critica del potere e di indagine “terza” sulla sua attività”.
Ecco la classifica ufficiale dei quotidiani più venduti nel bel paese stilata dall ADN, L’associazione Accertazione diffusione e stampa:
1. CORRIERE DELLA SERA
Tiratura media 609.785 – Diffusione Media 474.395 – Totale Pagata 440.613
2. LA REPUBBLICA
Tiratura media 509.141 – Diffusione Media 396.446 – Totale Pagata 357.797
3. LA GAZZETTA DELLO SPORT – LUNEDÌ
Tiratura media 491.172 – Diffusione Media 366.653 – Totale Pagata 340.762
4. IL SOLE 24 ORE
Tiratura media 331.753 – Diffusione Media 262.360 – Totale Pagata 256.676
5. LA STAMPA
Tiratura media 350.297 – Diffusione Media 253.971 – Totale Pagata 248.535
6. CORRIERE DELLO SPORT – STADIO LUNEDÌ
Tiratura media 372.390 – Diffusione Media 236.807 – Totale Pagata 234.420
7. LAGAZZETTA DELLO SPORT
Tiratura media 367.624 – Diffusione Media 261.250 – Totale Pagata 234.204
8. TUTTO SPORT – LUNEDÌ
Tiratura media 329.178 – Diffusione Media 195.265 – Totale Pagata 193.914
9. IL MESSAGGERO
Tiratura media 247.002 – Diffusione Media 176.800 – Totale Pagata 172.215
10. CORRIERE DELLO SPORT – STADIO
Tiratura media 272.236 – Diffusione Media 156.904 – Totale Pagata 154.684
La carta stampata dunque è in crisi proprio come il vecchio continente ma nonostante ciò ci auguriamo di poter continuare ad informarci nonostante tutto respirando l’odore del giornale da poco stampato di fronte ad un caffè.