Sommario settimanale

di Federico Cirillo
Non si ferma più; un fiume in piena, una valanga verbale capace di scombussolare tutto il clima politico del paese. Dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno: no non è Napoleone (non fatevi illudere dalle proporzioni), bensì, ancora una volta, il premier, il quale, senza saper controllare quel logorroico charme che lo caratterizza, da Milano ad Olbia, spingendosi giù fino a Crotone (e sfidando dunque Cristo, imbottigliato nella Salerno – Reggio Calabria), non risparmia nessuno.
“I giudici sono come un cancro”, dice a Milano; “non intendevo i giudici, ma i pm” corregge a Olbia; “quelli di sinistra si lavano poco”, esprime con saggezza politica a Crotone; “Io vecchio? I miti non hanno età”, vantandosi, in piena estasi divina, sulla via che torna ad Olbia; “Prego di provvedere” ordina autoritario, riapparendo improvvisamente nel capoluogo lombardo; “problema rifiuti?? Colpa dei giudici”, analizza dottamente dal palco di Crotone. Onnipresente, onniscente, dotato di ubiquità e immunità: altri tre o quattro attributi ed è pronto per l’Alta Carica, d’altronde, dopo il Colle…l’Olimpo! E mentre lo show va avanti senza tregua, tanto da far impallidire il Frank – N – Furter di O’Brien, da Bologna, Tremonti gareggia con il Cavaliere: le brillanti battute anti-comuniste, anti – islamiche, anti – sud, anti…patiche, non hanno lasciato indifferente neanche Pingitore, che ha pronto un contratto per il ministro, degno erede di Pippo Franco.
Rimpallo di battute tra i due alleati, uno scambio alla pari, ben osservato dal sempre attento Bossi, arbitro “neutrale” del match, il quale, con l’abile mossa del colpo al cerchio e uno alla botte, mentre si schiera con le parole di Napolitano a difesa dei giudici, lancia il sasso, pronto a levar la mano, apostrofando questi ultimi di “rompere un po’ le scatole”, infilando nel mezzo un insulto a Fini.
Altro che Bendandi e l’11 maggio, il terremoto è già arrivato, colpendo più di una città.
Nel frattempo, lanciando uno sguardo oltreoceano, la Nato è alle prese con forti dubbi amletici: e se dopo Bin Laden, fosse morto anche Gheddafi? Hai visto mai che, fatta cinquina, facciamo anche tombola? Avete notato come, avvicinandosi sempre più alle elezioni del 2012, inizino a sparire tutti i nemici storici?
Ma torniamo al Belpaese, anzi al Belpietro, il quale, dopo aver inscenato il proprio attentato e quello di Fini, ha deciso, in compagnia di Feltri, di fingersi anche editore: con il versamento di 22mila euro ha comprato, insieme al suo compare, il 20% delle azioni di un giornale, Libero, con un giro d’affari superiore ai 40 milioni. Il restante 80% rimane saldo nelle mani di Angelucci, già a capo del Riformista e per questo, costretto a versare una multa di 102 mila euro. Astuta mossa, pur di far incassare milioni di contributi pubblici alla testata, testè citata!
Infine, non poteva mancare l’amata Pippa Middleton: per prender parte ad una scena a luci rosse in una pellicola porno, le hanno offerto ben 5 milion di dollari; mai l’onanismo aveva tirato così tanto!