Aveva investito tutto in titoli argentini: risarcita
Con una sentenza del Tribunale di Parma, Confconsumatori ottiene un altra vittoria a tutela di una risparmiatrice che aveva investito tutto il suo patrimonio in obbligazioni argentine: la banca doveva informare per iscritto dei rischi dell’investimento.
Il Tribunale ha riconosciuto alla risparmiatrice un risarcimento pari a 28.390 € oltre gli interessi, in quanto i titoli argentini nel dicembre 1998 e nel gennaio 1999, non erano investimenti idonei alla cliente.
Nella sentenza si legge che l’inadempimento dell’istituto bancario sarebbe evidente trattandosi di un investimento inadeguato per almeno due motivi: in primo luogo per il fatto che la cliente aveva dichiarato una bassa propensione al rischio, mentre titoli come quelli argentini già all’epoca erano collocati dalle agenzie di rating nei “not investment grade”, con conseguente incerta capacità dell’emittente di fare fronte ai propri impegni. Inoltre l’investimento rappresentava la totalità del patrimonio investito dalla risparmiatrice ed era, di conseguenza, per consolidatissima giurisprudenza, da ritenersi inadeguato.
Il Giudice pertanto ha riconosciuto l’inadempimento dell’istituto (ex art. 29 Reg. Consob n. 11522/98), per non avere informato per iscritto l’investitrice di tale circostanza e per non avere preteso la sua dichiarazione scritta di voler comunque effettuare l’operazione.
Per l’avv. Giovanni Franchi, legale Confconsumatori, “il caso che ha tutelato in giudizio la risparmiatrice, così come come già accaduto in precedenza con uno analogo è singolare perché la banca è stata condannata a pagare tutto il capitale investito, maggiorato degli interessi, con la sola deduzione della cedola riscossa, ma non dell’attuale valore di quei titoli pari a circa il 30%. Si tratta di un investimento che in realtà, grazie all’intervento di Confconsumatori, ha reso più del previsto”.
Inoltre la sentenza, sempre per l’avv. Franchi, è “chiarissima nell’affermare che già nell’ottobre 1998 i bond argentini appartenevano ad una categoria di investimenti da non proporre a chi, come molti, aveva una scarsa propensione al rischio e voleva salvare i suoi risparmi dai rischi del mercato”.
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Redazione
13 luglio 2012