Compro oro: 1 su 2 nasconde attivita’ illecite
Negli ultimi anni nelle città italiane sono spuntati come funghi piccoli negozi dal nome poco equivoco “Copro oro”, vuoi la crisi, vuoi la psicosi, il commercio di oro ed argento sta vivendo un momento di grande fortuna, ormai ogni quartiere ne ha uno e in tutta la penisola se ne contano più di 28mila (uno ogni 13mila abitanti).
Una compravendita che movimenta ben oltre 400 tonnellate di materiali preziosi ogni anno con un giro d’affari che si aggira intorno ai 7 miliardi annui.
Grande fortuna per queste attività quindi che, dati Eurispes, sono preferite al prestito in banca dall’8,5% egli italiani che hanno bisogno di liquidità, meglio vendersi l’oro.
In questi anni alcuni servizi delle Iene e di Striscia la notizia aveva già messo in “luce” le “ombre” di queste attività, bilance truccate (per far pesare meno l’oro) e trucchi simili non sembrano esser però l’unico problema. Difatti da una recente indagine del Comitato tecnico-scientifico dell’associazione nazionale ‘Tutela i compro oro’ è emerso che un’attività su 2 è legata o attrae (per poi finire parte attiva) fenomeni criminosi. Il presidente del comitato, Nunzio Ragno ha spiegato che: “Chiaramente un business ad alta redditività attrae fenomeni criminosi ed è per questo che stiamo lavorando per una regolamentazione più stringente”.
Ranieri Razzante, avvocato e presidente di AIRA, l’Associazione italiana responsabili anti-riciclaggio, nonché consulente della Commissione parlamentare antimafia, ha dichiarato che: “il 60 per cento dei negozi compie azioni illecite o criminali. Ed è una stima per difetto”.
In un contesto dove le licenze sono in continuo cambio e dove si possono piazzare sul mercato preziosi frutto dei bottini delle rapine, dove si acquistano gioielli ad un prezzo fuori mercato e con pagamenti contanti che superano abbondatemene il limite consentito dalla legge, spesso senza alcuna fattura è quindi altamente probabile che attività criminose siano fortemente attratte.
Ciò che manca è un adeguata regolamentazione che non alimenti le fattispecie delittuose.
Ricordiamo ai nostri lettori che il commercio dell’oro è disciplinato, dalla normativa 7 del 2000 ma che essa non può però esser applicata alle attività di ‘Compro oro’.
Inoltre per aprire uno di questi negozi non si prevedono particolari procedure basta una licenza della Questura. Per vendere il proprio oro o argento basta fornire un documento di identità valido, il compratore dovrebbe, ma ciò avviene di rado, un registro di carico e scarico per la merce ed emettere fattura.
Proprio oggi i finanzieri del Gruppo di Firenze hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere ad un uomo di 62 anni residente a Firenze, titolare di un negozio ‘Compra oro’ con l’accusa di ricettazione (art 648 C.P.), di 106 Kg di oro ed evasione fiscale per oltre 2,7 milioni di euro.
I finanzieri hanno sequestrato inoltre beni per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro (tra cui 3 immobili in Firenze e Calenzano).
Altre esecuzioni di questo tipo sono incorso nelle Province di Firenze, Pistoia, Arezzo e Grosseto, al fine di riscontrare la correttezza di altri titolari di “compro oro”.
Enrico Ferdinandi
27 giugno 2012