Permessi di soggiorno: la Cancellieri vuole riformare le norme del rilascio

Ieri si è celebrata la Giornata Mondiale del Rifugiato, e nel corso degli eventi svolti si è affrontato il problema dei permessi di soggiorno legati alla permanenza nel territorio dello stato dei cittadini extracomunitari che ne abbiano diritto. Ma il problema dei permessi di soggiorno è molto più vasto e da sempre è un problema spinoso per le questure d’Italia.
Il Viminale lo scorso mese di febbraio aveva presentato l’ipotesina di una normativa tesa a riorganizzare il sistema dei permessi di soggiorno nel senso della ”razionalizzazione e della semplificazione”. La ministra Cancellieri aveva reso noto che non era prevista la cancellazione del contributo che gli immigrati debbono versare una volta accettata la domanda per i permessi di soggiorno, introdotta dal precedente governo, ma che si aveva intenzione di mettere a punto una norma per il rilascio, che avrebbe influito anche sui costi” a carico degli immigrati.
Questa norma consentirà “L’allungamento” della validita’ dei permessi di soggiorno, che di riflesso comporterà una sensibile riduzione degli adempimenti per le questure, con conseguente risparmio di risorse per l’amministrazione. Inoltre la “contrazione” dei tempi di rilascio dei titoli concentreranno una maggiore fruibilità per l’utenza dei cittadini stranieri.
In proposito la Cancellieri aveva precisato: <<Il governo intende dare una giusta risposta alle aspettative dei cittadini stranieri che giungono nel nostro Paese per motivi di lavoro e familiari, mantenendo inalterato il livello del gettito corrente per assicurare la giusta funzionalità degli uffici immigrazione>>.
Ora l’ipotesi d’intervento normativo, si trova in avanzato stato di definizione e se si realizzerà, con un apposito emendamente al decreto legge di semplificazione, che s’incentra sull’allungamento della validità, per il rinnovo delle varie tipologie di permessi di soggiorno piu’ diffuse.
Secondo il ministro, in Italia si sono fatte leggi importanti sull’immigrazione ma occorre “fare di più”. Pertanto sarà impegno di questo governo, ha detto il ministro, portare avanti delle leggi che favoriscano la cittadinanza agli immigrati secondo il principio “ius soli temperato”, cioè considerare l’immigrato nato in Italia, che ha anche seguito un percorso culturale, un ciclo di studi in Italia. Mentre per quanto riguarda il problema dei costi dei permessi di soggiorno, ha precisato:<<sono molto costosi rispetto alla durata del permesso, ma ogni modifica deve passare attraverso il Parlamento al quale dovrà essere chiesta una valutazione sui tempi>>.
Sebastiano Di Mauro
21 giugno 2012