Giornata mondiale della liberta’ di stampa 2012
“La libertà di stampa, un vettore di trasformazione delle società” è su questo tema che l’UNESCO ha scelto di celebrare la giornata mondiale della libertà di stampa scegliendo la Tunisia come località per celebrare l’evento. Forte del simbolico valore della rivoluzione del 14 gennaio, questo paese si presenta effettivamente come luogo appropriato per dare luogo al dialogo della libertà in generale e soprattutto sulla libertà di stampa in particolare. Specialisti dei media, giornalisti e rappresentati di organizzazioni internazionali si sono presentati per la celebrazione di questa giornata ricordando alla comunità internazionale e ai governi che fanno il primo passo sul capitolo democrazia l’importanza della libertà di stampa.
La sequenza inaugurale ha riunito Hamadi Jebali, capo del governo tunisino, Irina Bokova, direttrice generale dell’UNESCO, Mohamed Belhoucine, coordinatore delle Nazioni Unite residente in Tunisia. Irina Bokova ha sottolineato che ad oggi l’evoluzione dei media e la comparsa di nuovi mezzi di informazione hanno avuto un fortissimo impatto nel settore e ha permesso ai cittadini di commentarle e di partecipare in tempo reale con le nuove tecnologie ormai a portata di tutti. La Bokova inoltre ha rilevato che la libertà dei media è messa a dura prova in tutto il mondo precisando che nel corso dell’anno 2011, l’UNESCO ha condannato l’omicidio di 62 giornalisti uccisi svolgendo la propria professione e che migliaia di giornalisti sono quotidianamente molestati e attaccati ricordando alle autorità e alle istanze internazionali il ruolo che sono chiamati a svolgere in materia di protezione dell’ordine dei giornalisti. Nello stesso ordine di idee, l’obiettivo per la Bokova è quello di stabilire un dialogo mondiale, obiettivo che rimane certamente difficile da realizzare in un mondo in cui circa il 60% della popolazione non ha un computer e un adulto su cinque risulta analfabeta. Il capo del governo tunisino, ha confermato la volontà del paese di impegnarsi seriamente sulla via della libertà di espressione e nella protezione delle nuove voci di libertà.
Manuel Giannantonio
4 maggio 2012