28 aprile: giornata mondiale delle vittime dell’amianto

Oggi, 28 aprile, è la giornata mondiale delle vittime dell’amianto, un minerale naturale a struttura fibrosa, appartenente alla classe chimica dei silicati.
Ad inizio ‘900 fu la Germania nazista il primo stato che ne riconobbe la natura cancerogena e che stabilì un risarcimento per i lavoratori colpiti da tumore. In Italia questo processo fu più lungo, l’amianto venne usato fino al 1992 ed anche molto in quanto le sue caratteristiche, ovvero resistenza al fuoco, agli agenti chimici e biologici, all’abrasione, grande flessibilità, lo rendevano adatto per la costruzione di pannelli, tettoie, cisterne, guarnizioni, dischi dei freni delle auto. Con gli anni venne usato persino in alcuni farmaci e nella pasta dentaria per le otturazioni.
Per questo motivo, a distanza di 20 anni dalla messa in bando, l’amianto provoca ancora ogni anno almeno 120mila morti di tumore nel mondo. Fra i paesi più colpiti Ucraina, Russia, India, Egitto, Brasile, Cina dove la produzione è ancora legale.
In Italia, il tribunale di Torino, lo scorso mese di febbraio, ha condannato il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis De Cartier a 16 anni di galera con l’accusa di disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche. Schmidheiny, e de Cartier, sono stati in passato alti dirigenti della multinazionale svizzera Eternit, produttrice dei pannelli in amianto largamente commercializzati in Italia.
Inoltre presso l’INAIL è stato istituito nel 2007 dalle varie associazioni di familiari delle vittime, un fondo per le vittime dell’amianto volto a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema.
Ancora oggi difatti sono molti i siti a rischio nel nostro paese. Nel mese di marzo sono state sequestrate nel casertano tre discariche abusive a Castevolturno, Succivo e Marcianise.
La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, annunciando l’adesione della Regione Lazio alla Giornata Mondiale in memoria delle vittime dell’amianto dichiara: “In memoria delle vittime dell’amianto e per fare in modo che, in futuro, non debbano più ripetersi simili tragedie occorre che tutte le forze politiche si facciano carico della approvazione del Piano Regionale Amianto attraverso un percorso condiviso Giunta-Consiglio che, partendo dalle proposte di legge presentate dai consiglieri regionali, consenta di pervenire all’esame di un testo unificato in Commissione regionale Sanità e di approvare il Piano Regionale Amianto”.
Proprio nel Lazio, a Ferentino, in provincia di Frosinone, per via della presenza di amianto in un’ex fabbrica abbandonata della Cemanit vi è il rischio di un grave danno ambientale e per la popolazione locale. Difatti la struttura non è mai stata bonificata, controllata e vi può accedere chiunque. Inoltre nel corso dell’inverno a causa delle abbondanti nevicate una parte del tetto è crollata lasciando a terra grandi quantità di amianto sgretolato.
Di situazioni simili in Italia ce ne sono decine e mettono in grave pericolo la salute di centinaia di cittadini.
E.F.
28 aprile 2012