Steve Jobs era spiato dall’FBI
Nel 1991 l’FBI (Federal Bureau Investigation) ha proceduto ad un “Background check” approfondito sul cofondatore della Apple, Steve Jobs, mentre era tra i selezionati per un posto commerciale nell’amministrazione Bush. Giovedì dopo una richiesta del Wall Street Journal, le autorità americane hanno deciso di rendere pubblico il suo dossier. In 191 pagini, Walter Issacson, l’autore della sua biografia ufficiale, ha dichiarato di non aver appreso nulla di più di ciò di cui era già ampiamente a conoscenza.
L’FBI ha intervistato 29 persone dell’entourage di Jobs e si è concentrato sulle esperienze appartenenti al passato di uno dei più grandi visionari dei nostri tempi. L’attenzione su tali ricerche è stata più incentrata sull’uso di LSD piuttosto che sulla singolare e vincente personalità del cofondatore di Apple, cosa apertamente trattata e documento nella biografia ufficiale. Jobs certamente non ha mai nascosto di aver sperimentato diverse droghe nel corso della propria esistenza, specialmente nel viaggio da lui stesso descritto come “rivelatore” in India. A proposito di Bill Gates avrebbe detto “Avrebbe avuto uno spirito aperto se solo avesse provato LSD”. Ma alla domanda “ Ha consumato droghe negli ultimi cinque anni?” Jobs ha risposto negativamente. Viene inoltre rivelato che non ha mai partecipato ad un azione terrorista e che non era membro del partito comunista. L’FBI rivela che Steve Jobs “ è stato disponibile per essere interrogato” da un agente speciale per un periodo di tre settimane circa. Molte persone intervistate hanno accusato Steve Jobs di deformare la realtà per servire i propri interessi o anche di un essere un individuo ingannevole con un etica fortemente discutibile. Il resto è storia.
Manuel Giannantonio
10 febbraio 2012