Anonymous attacco in maschera
Venerdì un gruppo rivendicato come appartenente ad Anonymous ha pubblicato la registrazione di una riunione telefonica tra l’FBI (Federal Bureau Investigation) e la polizia londinese di Scotland Yard. Indubbiamente un colpo di grossa portata, forse il più grande dopo il caso Wikileaks di Assange che ha fatto letteralmente tremare la diplomazia internazionale pubblicando documenti che rivelavano segreti statali o riguardanti la vita personale dei capi di stato. Gli Anonymous hanno agito il 19 gennaio dopo la chiusura ufficiale della piattaforma Megaupload Limited capitanata da King dot Com. I loro attacchi hanno reso inaccessibile il sito del ministero americano della giustizia, della Warner e dell’Universal ma anche della Casa Bianca… Sostanzialmente tutte le istituzioni implicate nella lotta con il pirataggio nella rete.
Le azioni si sono succedute come se gli Anonymous volessero rispondere in maniera decisamente dura e provocatoria contro le offensive condotte nei confronti del pirataggio informatico. La chiusura di Megaupload Limited è l’ultimo evento ad aver provocato una mobilitazione così importante presso gli Anonymous. Più che l’arresto di Kim Schimtz, il creatore del sito che ha accumulato milioni di dollari grazie al download di film e serie televisive, è la brutale decapitazione di un reperto di libertà emblematica che ha scatenato la loro incontrollabile (almeno in rete) reazione. “Internet agli internauti” dichiarava una folla di simpatizzanti in uno dei tanti comunicati pubblicati su Youtube da Anonymous. La libertà di condividere materiale in rete è un cavallo di battaglia per i software del peer to peer diffusi in rete. Con la nascita del movimento però le cause non solo associabili alla rete e alla realtà virtuale basta ricordare l’intervento della legione nel 2006 che ha organizzato nel biennio 2006-2007 una serie di manifestazioni per esprimere la totale disapprovazione del rifiuto di un parco di divertimenti di concedere la possibilità di fare il bagno a un bambino sieropositivo. La mobilitazione virtuale è stata immediatamente innescata, davanti alla piscina vigorosamente pixellata dell’Habbo Hotel è stata creata una rete sociale per il bambino. Il nome del movimento esce da un forum anarchico di quattro clan, un sito americano in cui non è necessario iscriversi e in cui tutto il mondo che accede a quest’aerea viene identificato come Anonymous. Il gruppo è apparso all’attenzione mondiale due anni più tardi manifestando contro la chiesa di Scientology. Un video di Tom Cruise, nel quale l’attore prevedeva un futuro illuminato per la setta, è apparso su Youtube prima di essere ritirato su richiesta della chiesa per “ Violazione del diritto d’autore”. Gridando alla censura gli internauti hanno presto duplicato il video sui siti di condivisione di files e lanciato il progetto “Chanalogy”. Le proteste si intensificarono anche davanti alla chiesa di Scientology di Orlando, immagini che hanno fatto il giro del mondo nelle quali apparvero per la prima volta le maschere di Guy Fawkes. Questo è stato un punto di partenza per molti altri che hanno condotto battaglie di diversa natura. L’anno scorso nel nome della libertà di espressione, il fondatore di Wikileaks, Julian Assange ha messo in serie difficoltà la diplomazia americana e quella del mondo intero. Con i loro modi di colpire, praticamente efficacissimi ma difficilissimi da rintracciare, hanno lanciato un attacco per l’operazione “ Vendetta per Wikileaks”, provocando la caduta di siti PayPal, Visa, Master Card e Post Finance (la banca svizzera che ha fermato il conto di Assange). Tra le rivendicazioni politicizzate e vari attacchi di natura mediatica, è praticamente impossibile trarre un ritratto umano o politico degli Anonymous in versione 2012. Come confermato dalle notizie del caso, il gruppo recluta volontari ogni volta che inizia una propria azione. Anonymous effettivamente e chiunque e ovunque nel mondo. Giovani, anziani Hackers professionisti o semplici amatori del genere. Con tale Modus operandi, Anonymous è diventato in poco tempo una bandiera globale, internazionale, per lotta della libertà pubblica. Un movimento politico su tutti i fronti decentralizzato e reso al popolo.
“Era mio padre, mia madre, mio fratello, voi…Eravamo noi tutti”. Sullo sfondo di una musica classica, la scena finale di V per vendetta mostra una folla vestita di nero in cui tutti portano la maschera dell’eroe anarchico e anonimo del film. Questa immagine di una folla clonata e orgogliosa ma anche fiera di far crollare un regime fascista ha contribuito alla notorietà del sorriso baffuto nella cultura popolare e nell’immaginario collettivo. La maschera servita come modello originale è quella di Guy Fawkes, militante cattolico britannico del XVI secolo arrestato prima di aver condotto la cospirazione delle polveri che mirava ad assassinare il re protestante Jacques Ier. Diventato un simbolo della lotta civile contro il potere il sorriso minaccioso di Guy Fawkes è stato ripreso nello fumetto di Alan Moore ( Pubblicato nel 1982) prima di ispirare il lungo metraggio “Gli Anonymous attraverso il mondo”.
Manuel Giannantonio
8 febbraio 2012