Papa Francesco e Bartolomeo I presso il Santo Sepolcro

Un nuovo incontro tra Francesco e il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I cinquant’anni dopo la storica visita di Paolo VI ed Atenagora del 5 gennaio 1964. Nella Basilica del Santo Sepolcro un abbraccio sincero tra la Chiesa d’Occidente e quella di Oriente: un’ultima pietra nel dialogo ecumenico dopo la lacerazione avvenuta nel lontano 1054.
Il suono di campane a festa della basilica ha saluto il Pontefice Romano che insieme a Bartolomeo ha fatto l’ingresso nella chiesa per pregare davanti alla pietra dell’unzione, il luogo dove corpo del Cristo venne preparato per la sepoltura, secondo il racconto evangelico.
È seguito un rito ecumenico con il discorso di Bartolomeo I che ha salutato il papa di Roma come l’ “Amato fratello in Cristo” e ha ricordato come la tomba vuota è un monito a non avere paura: la paura dell’altro, del diverso, la paura di chi aderisce ad un’altra fede, un’altra religione o un’altra confessione”.
Poi è stata la volta di Francesco che con un fuori programma ha baciato la mano al Patriarca. Davanti al sepolcro i cristiani si devono riscoprire come “uomini e donne di risurrezione, non di morte” e testimoniare e portare al mondo il “lieto annuncio della Risurrezione”. Il Vescovo di Roma ha ricordato che nonostante i tanti passi verso l’unità, rimangono “divergenze” e auspica che si possa trovare in futuro un nuovo modo di esercitare il primato petrino, una modalità che possa mettere d’accordo le due Chiese apostoliche, i due polmoni della cristianità.
La recita del Padre Nostro e l’ingresso dei due nella tomba di Gesù per un momento di preghiera hanno concluso la storica visita.
Cristian Cavacchioli
25 maggio 2014