Social network: Lets lunch, connettiti, mangia e crea business

Arriva in Italia la piattaforma Web 2.0 per ampliare i tuoi contatti lavorativi durante la pausa pranzo
Ti connetti, mangi e crei business. Sono questi i principi su cui si basa la nuova piattaforma web 2.0, arrivata in Italia subito dopo il successo negli Stati Uniti. Lets Lunch, creata un anno fa a San Francisco da Syed Shuttari, si basa su due principi fondamentali delle dinamiche lavorative contemporanee: contatti e risparmio di tempo. L’idea al giovane imprenditore è arrivata mentre osservava i professionisti della west coast affollare solitari bar e ristoranti delle metropoli finanziarie.
Come sfruttare un momento vuoto come la pausa pranzo? Deve aver pensato, e così ha trasformato il break in un’occasione lavorativa.
Lets Lunch ti permette usare la pausa pranzo come un’opportunità per ampliare il tuo network business. Una volta iscritto la piattaforma ti chiede di accedere ai tuoi profili virtuali già esistenti come Facebook e Twitter ma soprattutto dal re del social professionale, LinkedIn. Grazie a queste informazioni il network intravede i gusti e seleziona l’ambito lavorativo che cerchi mettendoti in contatto con persone che hanno i tuoi stessi interessi. Il dining 2.0 può dunque iniziare. Selezionata l’area geografica e data la tua disponibilità, si passa al face to face in uno dei ristoranti o fast food accessibili della tua zona. Lets lunch si occuperà poi di ricordarti l’appuntamento con un’email di conferma due giorni prima.
Il network con oltre 6.000 iscritti negli Stati Uniti è in Italia solo da ottobre ma ha già raggiunto un notevole successo. I diktat sono quelli comuni a ogni appuntamento: puntualità, simpatia e disponibilità. Nel Bel Paese oltre 500 persone hanno già accettato la sfida e dagli States giurano che funziona. Per assicurare l’affidabilità dei contatti dopo l’appuntamento viene comunque chiesto ad ognuno di scrivere un feedback che accrescerà o meno la reputazione della persona incontrata. Se la pausa pranzo non permetterà effettivamente la nascita di nuovi sbocchi lavorativi poco male, 45 minuti del nostro tempo libero giornaliero saranno stati sicuramente innovativi e più interessanti.
di Laura Cesaretti
22 novembre 2011