Brunello Cucinelli, imprenditore e filantropo: la sua lettera ai giovani

Brunello Cucinelli è un uomo dalle mille sfaccettature, noi lo conosciamo per la sua capacità imprenditoriale, una leva che gli ha permesso di costruire ricchezza e investire nel territorio.Da umili origini costruisce un impero, maglieria in cashmere che diventa un’eccellenza italiana, un’idea che nell’ultimo anno ha fatto registrare al brand ricavi per 1,28 miliardi di euro, ma che nel 1985 ha permesso a Brunello di trasferire le fabbriche e riconvertirle al suo territorio di origine, trasferendo mezzi di produzione e forza lavoro in un paradiso terrestre: Solomeo, un borgo medievale dal fascino intramontabile, oggi suo regno.Nel 2012 l’azienda viene quotata a Milano.
Ma Brunello è un personaggio eclettico, affianca la sua leva imprenditoriale allo spirito innovativo, sul sito del suo e-commerce è presente la versione beta della sua nuova intelligenza artificiale (Brunello Cucinelli AI).
Ma la sua sfumatura più interessante resta l’attaccamento al territorio d’origine, dimostrato con continui investimenti e la condivisione di un mondo, per usare un neologismo, solomeocentrico.Promotore del capitalismo umanistico Brunello riserva il 20% dei profitti a iniziative culturali, come la promozione dell’artigianato o il restauro di Solomeo, il suo paradiso nel cuore dell’Umbria, dove tra i viali alberati le fabbriche ricoprono la base della collina, i confini sono delimitati da staccionate in legno vivo, le mura trasudano di storia e l’aria è incontaminata
Brunello è anche uno scrittore, gestisce un sito dove possiamo sfogliare le sue rubriche, ve ne sono di filosofiche, ma anche riflessioni più tecniche come alcune che trattano temi come il lavoro o l’intelligenza artificiale, una dove emerge il suo spirito filantropico è “Pensieri sul Mondo Contemporaneo.”Lettera ai giovani per una umanistica rivoluzione.
La lettera è firmata Brunello, data e luogo di redazione Solomeo, 28 aprile 2025.Nell’introduzione vi è la premessa che apre il primo snodo concettuale che Brunello ha voluto esprimere: “O miei cari giovani, la vostra umanistica rivoluzione volge il cuore al futuro, ma guarda al passato, e dal passato apprende che molti uomini importanti, nel corso di secoli hanno criticato quelli della vostra età con parole severe.” Cosa accomuna un Sacerdote dell’Antico Egitto, un’incisione di 5000 anni fa su un vaso babilonese, Esiodo, Socrate, Seneca, Sant’Agostino e Boccaccio? Compaiono tutti nel prologo della lettera poiché esprimono un concetto che è vecchio come il mondo, e che molti oltre a loro hanno espresso in passato, come anche Cicerone con i neoteroi: tutti loro attaccano la gioventù moderna, poiché a detta loro è incapace di portare i pesi sulle spalle che i genitori prima di loro portavano, sono dediti ai piaceri e non c’è alcuna speranza per l’avvenire.
L’autore prende questo concetto e lo stravolge, lo critica e lancia un grido di protesta: “O miei diletti giovani, ogni giorno penso a voi come al centro del mondo; quando ero bambino i miei occhi erano fissi sui miei genitori, e dalle loro azioni, proprio nei primi anni, imparai le regole della vita, quelle regole che l’istinto, secondo natura, non mi aveva saputo dare.” Lo sguardo è fisso ai giovani, il confronto è tra un tempo passato un tempus novum: “Diceva Aristotele che la mente non si apre se prima non si apre il cuore: allora voi, proprio voi, che vivete in ogni parte del vasto mondo dove vi immagino, voi che oggi soffrite per un certo mal dell’anima, armatevi del sogno, della fratellanza, della mitezza, della misura, e con queste armi gentili, vi prego, divenite attori di una umanistica rivoluzione volta al Tempus novum.”