Il PD diviso sull’approvazione del riarmo europeo

Questa mattina il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione sul Libro bianco della difesa con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti. Sulla questione, il Partito Democratico si è nuovamente diviso: già nei giorni scorsi erano emerse posizioni differenti all’interno della delegazione, e fino all’ultimo non era chiaro se alcuni dem avrebbero votato contro.
Il testo della difesa contiene linee di indirizzo sul futuro della difesa europea, tra cui il piano ReArm Europe annunciato da Ursula von der Leyen. Nello specifico, il paragrafo 68, che “accoglie il piano in cinque punti ‘ReArm Europe’ proposto dalla presidente della Commissione europea”, ha ottenuto 480 voti a favore, 130 contrari e 67 astenuti. Bocciato invece l’emendamento dei Conservatori e riformisti, presentato da tre deputati di Fratelli d’Italia, che chiedeva il cambio del nome del piano in “Defend Europe”; l’emendamento ha ricevuto 97 voti a favore, 517 contrari e 56 astenuti.
Le divisioni
Elly Schlein conferma la linea di netta contrarietà al piano della difesa di Von der Leyen: “All’Europa serve la difesa comune, non la corsa al riarmo dei singoli Stati. È e resta questa la posizione del Pd”, sottolinea la leader dem spiegando che nella risoluzione sulla difesa comune ci sono “molti punti che condividiamo, ma la risoluzione dava anche appoggio al piano RearmEU proposto da Ursula Von der Leyen cui abbiamo avanzato e confermiamo molte critiche proprio perché agevola il riarmo dei singoli Stati facendo debito nazionale, ma non contribuisce alla difesa comune e anzi rischia di ritardarla. Quel piano va cambiato”.
Il voto di oggi mostra un partito spaccato sul tema del riarmo: undici astenuti e 10 a favore. Hanno partecipato al voto tutti e 21 gli eurodeputati e alla fine, anche grazie al lavoro di mediazione svolto dal capodelegazione Nicola Zingaretti, nessuno ha votato contro. Si sono astenuti: Brando Benifei, Annalisa Corrado, Camilla Laureti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Marco Tarquinio, Alessandro Zan, Lucia Annunziata e il capodelegazione Nicola Zingaretti. Hanno invece votato a favore: Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Irene Tinagli e Raffaele Topo.
Rearm Europe
Rearm Europe è un piano per il riarmo europeo da 800 miliardi di euro per potenziare la Difesa comune europea annunciato il 4 marzo dalla Presidente della Commissione. La data dell’annuncio di von der Layen non è casuale e coincide con la drastica interruzione del supporto all’Ucraina da parte degli Stati Uniti, che hanno comunicato che non forniranno più armamenti e informazioni di intelligence a Kiev. Quello che da molti ucraini è stato vissuto come un vero e proprio tradimento ha reso evidente alla maggior parte delle cancellerie europee che potrebbe presto venire a mancare uno dei fondamenti dell’ordine europeo nato dopo la Seconda Guerra Mondiale: presto l’ombrello difensivo offerto dagli Stati Uniti potrebbe venire meno anche per l’Unione europea.