Diritti di autore: il via libera alla legge anti-pezzotto di Federico Mollicone

Il mancato accordo tra SIAE e Meta ha generato un vero e proprio tornado sui social. La lamentela più sentita: “Sono sparite le canzoni dalle storie di Instagram”. A poco tempo dallo scandalo, si ritorna a parlare di diritti di autore in Italia.
Dallo scandalo SIAE alla legge anti-pirateria
È del 22 marzo la nuova legge contro il “pezzotto”, ovvero la pirateria digitale. Presentato a fine novembre, il testo è stato ora approvato all’unanimità. Con firmatari Federico Mollicone (FdI) ed Elena Maccanti (Lega), il provvedimento è in attesa del via libera del Senato, per completare l’iter. L’obiettivo della legge è quello di tutelare in maniera più incisiva i contenuti protetti dai diritti di autore.
Rientrano nel target il mondo del calcio, l’editoria, film, serie tv e musica. In sostanza, qualsiasi contenuto audiovisivo protetto, su qualsiasi piattaforma di streaming. Tra gli attori coinvolti, troviamo l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, l’AgCom e Auditel, ma si prevede la collaborazione anche delle Banche. Queste saranno infatti incaricate di intercettare le entrate illecite di chi gestisce edicole clandestine.
Un giorno dopo l’approvazione, Andrea Imperiali (Presidente Auditel) ha presentato alla Camera una relazione dal titolo “Globalizzazione, mercato, sistemi di misurazione: il ruolo dei jic nel nuovo contesto mediatico”.
Il documento evidenzia temi come l’asimmetria informativa tra la SIAE ed i colossi mediatici (Google e Meta), la minaccia degli “oligopolisti digitali” per il mercato nazionale e l’esigenza di un tracciamento tempestivo dei cambiamenti dei consumi. Il succo: un appello alla democrazia dell’informazione.
Legge anti-pezzotto: come funziona nel pratico
Se i pericoli odierni sono chiari, quale sarà nel pratico la nuova strategia anti-pirateria? L’idea è quella di creare una piattaforma in mano all’AgCom. Il software provvederà automaticamente all’oscuramento dei contenuti piratati, entro un massimo di 30 minuti dalla loro diffusione.
Ad oggi questo è possibile solo dopo aver sentito le ragioni dei pirati, ma l’innovazione più grande consiste proprio in questo: far decadere l’obbligo di contraddittorio in casi urgenti. Per quanto riguarda invece i provvedimenti nei confronti dei pirati stessi, si prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni e multe fino a 15 mila euro.

Gli interventi alla Camera sono stati diversi: per Mollicone si tratta di un testo all’avanguardia; per Massimo Capitanio (Commissario AgCom) l’Italia sarebbe il primo paese in Europa a combattere veramente le “mafie digitali”; il Ministro Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy) ha invece annunciato un Ddl per la trasparenza che riguarderà l’impresa del futuro, il metaverso e le piattaforme.
Metaverso, economia e giovani
Su quest’ultimo punto ha premuto molto Lucia Borgonzoni (Sottosegretaria alla Cultura), in un’intervista con La Verità. Il prossimo step è proprio quello di regolamentare ciò che avverrà nel metaverso, specialmente per quanto riguarda la rielaborazione delle opere da parte delle Intelligenze Artificiali ed il mondo degli NFT. Sempre Borgonzoni si è poi soffermata sulle attuali ripercussioni economiche della pirateria online, che è uno degli aspetti cardine alle spalle della legge.

Secondo le indagini di FAPAV e Ipsos, la pirateria ostacola gli investimenti, causando una perdita di fatturato di circa 1,7 miliardi per film, serie e contenuti sportivi. Scatena poi un’ingente perdita di posti di lavoro, se ne stimano circa 10 mila ogni anno.
Una legge quindi con un importante retroscena economico, ma che è anche volta a spingere verso un utilizzo più responsabile delle piattaforme digitali. Resta ancora da vedere quale sarà la reazione di chi più di tutti sceglie questi contenuti: i giovani, che vedranno indubbiamente ridotta la propria libertà di accesso e scelta online.