La frattura del femore la più frequente tra gli incidenti domestici a carico di anziani. Quali soluzioni?
I dati statistici ci dicono che in Italia l’osteoporosi colpisce circa 5milioni di persone, così come sono circa 80mila le fratture di femore ed un anziano su tre cade almeno una volta l’anno. Tra le cause, calzature non adatte, irregolarità del terreno, capogiri e disturbi del ritmo cardiaco.
Da questi dati si deduce che i rischi che l’anziano corre durante il periodo estivo nella propria casa sono legati a due fattori fondamentali: le condizioni climatiche, che favoriscono l’abbassamento improvviso, della pressione arteriosa, e le caratteristiche proprie dell’ambiente domestico che, nella maggioranza dei casi, non viene adattato alle esigenze dovute all’avanzare dell’età.
Le fratture del collo femore si verificano con maggiore frequenza rispetto a quelle dell’omero, che sono comunque al secondo posto, mentre le fratture del polso occupano il terzo posto e le fratture vertebrali, invece al quarto posto, ma queste pur essendo diagnosticate con meno frequenza determinano una minore disabilità in senso assoluto.
In Italia circa 5milioni di persone sono affette da osteoporosi e tra questi l’80% è rappresentato da donne in postmenopausa. In Italia inoltre ogni anno si registrano circa 80mila fratture di femore, il 75% si verifica nella popolazione femminile e, di questa percentuale, il 94% avviene nelle donne con età maggiore di 65 anni. L’1% delle cadute, nelle donne, provoca una frattura del femore ed il 90% delle fratture femorali è legato a una caduta e il rischio di cadute aumenta con l’età.
il Servizio Sanitario Nazionale ha speso pressappoco 4000 miliardi nel 2012 per la cura delle fratture del femore negli anziani. E le circa 80mila fratture di femore che si verificano ogni anno costano oltre un miliardo di euro, di cui circa il 40% in terapie riabilitative. Il 60% degli anziani con frattura di femore ha comunque una disabilità residua e fra questi 1 su 5 è costretto a entrare in una struttura residenziale o protetta. Non è purtroppo rara l’eventualità di un decesso post-frattura: succede nel 20% degli ultrasessantenni e addirittura in 1 caso su 3 quando il paziente supera i 75 anni.
Per queste problematiche è nata SANARES, una nuova rete di oltre 40 imprese costituita a Roma, che realizza, per prima in Italia, l’aggregazione di importanti realtà socio-sanitarie nel Lazio, con tendenza ad espandersi numericamente nel breve periodo.
Claudio Ascani, Dirigente Medico Ortopedia e Traumatologia Ospedale CTO di Roma, in merito a questi rischi spiega: “Una rete di assistenza domiciliare come Sanares potrebbe provvedere a risolvere la problematica relativa alle condizioni generali del paziente monitorando i dati clinici e di laboratorio e correggendo, eventualmente, le patologie più frequenti che non richiedono un ricovero in ambiente ospedaliero ma piuttosto una valida integrazione con la medicina del territorio”.
Patrizia Palmieri, imprenditrice e rappresentante del CdA Sanares, sottolinea: “Abbiamo promosso una campagna per gli anziani. Si tratta di un training per la prevenzione delle cadute dell’anziano, sia in casa che fuori. Un vero e proprio corso di formazione, anche all’interno dei centri anziani, che si pongono come obiettivo la riduzione dei pericoli e degli incidenti tra le mura domiciliali. La cura come un rinforzo muscolare, con un training che va da esercizi respiratori, esercizi della postura e anche pedana propriocettiva. Dà molto aiuto anche a livello cognitivo, perché l’anziano si sente sempre incerto nel camminare. Questo training ha la durata di 45 minuti: sono gli stessi ortopedici e fisiatri ad inviarci i loro pazienti”.
Redazione
27 luglio 2013