Casi di epatite nei bambini. Ancora incerte le cause

In queste settimane in tutta Europa e in America si sono registrati diversi casi di epatite acuta nei bambini. I ricercatori si sono così cominciati ad interrogare e sono nati i primi studi e le prime ipotesi per dare una spiegazione a questo fenomeno. Ad oggi però rimane ancora tutto molto incerto, non essendo ancora state raccolte alcune evidenze scientifiche. Ci vorrà infatti del tempo affinché si possano spiegare le cause.
L’epatite
Il primo caso si è verificato a inizio anno nel Regno Unito, il paese che conta i numeri più alti. Ad oggi i casi registrati sono circa 200 di cui una ventina anche in Italia. Ma nel nostro paese solo 8 sono stati accertati con le sintomatologie individuate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In generale le autorità hanno chiesto di non creare allarmismi dal momento che la situazione preoccupa, ma rimane ancora sotto controllo. L’invito fatto ai medici è quello di segnalare i casi riscontrati: in queste settimane infatti l’epatite acuta pediatrica sta colpendo bambini compresi fra un mese d’età e i 15 anni con sintomi quali dolori alla pancia, diarrea e vomito. Non in tutte le situazioni invece si sta manifestando uno stato febbrile o la comparsa di un colorito giallo, tipico degli altri casi di epatite esistenti. L’episodio delle comparsa di epatite è sempre stato per lo più di tipo acuto e solo in alcuni episodi ha portato al trapianto di fegato.
In questo quadro diventa importante sottolineare come i casi di epatite sconosciuta siano sempre esistiti e sempre si potranno verificare. Inoltre, fin dal principio, i ricercatori ci hanno tenuto a sottolineare come non esista correlazione con gli altri tipi di epatiti che già conosciamo e per cui in parte esistono già dei vaccini.
Ma cosa si intende per epatite? È l’infiammazione del fegato, la ghiandola più grande del nostro organismo, che può essere messa a dura prova da diverse infezioni virali ma anche dall’utilizzo di determinati farmaci, quelli più forti, oppure dall’abuso di alcolici. I virus conosciuti sono 5, l’epatite A, B, C, D, E. Esistono già dei vaccini per queste tipologie e nel caso dell’epatite B, il vaccino è obbligatorio dall’inizio degli anni ‘90.
Le possibili cause
L’agente infettivo scatenante è ancora sconosciuto: le ricerche e gli approfondimenti sono ancora in corso. I ricercatori hanno avanzato diverse ipotesi, ma nessuna di esse ha avuto ancora evidenze scientifiche degne di nota. Fin dal principio è stata esclusa la strada della via alimentare, ovvero intossicazione e contaminazione da alimenti, poiché si sarebbero registrati più casi e non solo nella fascia legata ai bambini.
Tra le ipotesi, le più forti sono state quelle che volevano che ci fosse una correlazione fra il vaccino anti Covid e l’epatite acuta. Alcuni ricercatori avrebbero avanzato la possibilità che un genoma dell’adenovirus, utilizzato in anche in alcuni vaccini anti Covid, avrebbe potuto agire all’interno del corpo dei bambini. Ma in questo caso sono in molti a ricordare che l’ipotesi sia molto improbabile dal momento che molti dei bambini colpiti da epatite acuta non rientrano nell’età vaccinabile. In aggiunta, per screditare questa ipotesi, è importante sottolineare come sia scientificamente provato che sia impossibile che questo tipo di virus si possa auto produrre all’interno dell’organismo poiché geneticamente modificato in modo che non lo faccia.
Un altro filone di ricercatori ha puntato il dito sempre contro l’adenovirus, agente che può provocare infezioni anche lievi portando febbre e altri sintomi simili all’influenza ma secondo questa ipotesi il virus appena entrato in contatto con i bambini agirebbe portando malessere poiché fino ad oggi i bambini sarebbero stati protetti dai dispositivi di sicurezza utilizzati per combattere la diffusione della pandemia. A sostegno di questo starebbe anche la via che porterebbe il fatto che in questi due anni i bambini a causa dei lunghi isolamenti e delle ingenti norme di igiene non avrebbero potuto rafforzarsi e sviluppare le proprie difese immunitarie. Ma, i diversi casi di positività all’adenovirus registrati nei bambini con epatite acuta non sono abbastanza per poter stabilirne una relazione.
L’ennesima ipotesi arrivata dall’Inghilterra, da dove tutto è partito, guarderebbe invece agli effetti del Long Covid, ovvero le conseguenze dell’infezione da Covid, che ancora oggi rimangono parzialmente sconosciute.