Il Papa con il popolo, i governi con le banche
“Papa Francesco uno di noi”!
Non è una frase qualunquista ma è il pensiero di tutti i fedeli che si affidano a questa magnifica figura di Pontefice, figura umana, figura umile, figura in contrasto con i pregiudizi che abbiamo sulla chiesa come istituzione.
Da quando si è insediato nella sede papale, Papa Bergoglio ha iniziato ad usare una spada molto tagliente per tutti coloro che lavorano contro il bene comune.
La stessa spada usata questa mattina, giorno della Pentecoste, nell’incontro sia con i fedeli che privatamente (eccezione in periodo di campagna elettorale) con la Cancelliera tedesca Angela Merkel.
Il grido del Santo Padre stride con la politica europea di austerità col popolo e agevolazioni alle banche.
«Non interessa se la gente muore di fame, se non ha niente. Ci si preoccupa delle banche o della finanza…»(Cit. Papa Francesco).
E’ la frase che più anima la piazza affollata da 200mila fedeli appartenenti ai movimenti ecclesiali.
Ci rendiamo tutti conto che in questo periodo di crisi, il lavoro è la lama più tagliente nei cuori della gente, perché è la cosa che più manca e di cui si ha bisogno; in assenza di esso infatti la gente perde la speranza, perde la serenità e la ragione.
Ecco quindi il significato dell’incontro privato tra il Papa e la Merkel che è durato ben più del solito consentito (20 minuti). Un incontro in cui Papa Francesco ha ribadito che, continuando a praticare questa politica di austerità, non si rispetta lo spirito della unione europea ne tantomeno questa etica amorale della vita politica è la strada giusta per uscire da questa crisi.
Preoccupa soprattutto che ciò che fa scalpore non sia un senza tetto che muore di fame, ne una famiglia che senza più soldi è costretta a vivere in auto. Secondo Bergoglio infatti questi sono i nuovi martiri, martiri che si suicidano per perdita di lavoro che per molti vuol dire perdita di dignità nel non essere più capaci di portare avanti la famiglia.
Per il mondo politico invece la notizia è la difficoltà di una banca, la mancanza di liquidità per un grande colosso monetario.
Ma tutto risulta inutile per giustificarsi davanti le parole di Papa Francesco perché usando ancora il suo charm cerca di aprire gli occhi alla Merkel sul da farsi per arginare questa crisi più che economica, crisi di valori e di etica che influenzano negativamente lo stile di vita della gente comune.
Un incontro eccezionale per un momento altrettanto particolare nel giorno della Pentecoste.
di Redazione
19 maggio 2013