Alessandro Bergonzoni alla Galleria Estense
Nell’ambito della 18° edizione del Festival Filosofia intitolato ‘Arti’, Alessandro Bergonzoni terrà una Lectio Magistralia il 16 settembre a Sassuolo, mentre il 17 settembre a Modena riproporrà alla Galleria Estense l’installazione performativa Tutela dei beni: corpi del (c)reato ad arte (il valore di un’opera, in persona), esposizione-proiezione-intervento sul tema della tutela del “corpo del (c)reato” anche come bene artistico.
L’arrivo di questo evento alla Galleria Estense di Modena e al Festival Filosofia 2017 nasce da una riflessione dell’artista sulla custodia e difesa dell’essere, dell’uomo nella sua bellezza, sacralità, inviolabilità e, in questo caso specifico, quando è affidata alla cura dello Stato.
L’affabulatore bolognese, classe 1958, ammalia con il suo talento artistico e la capacità di “giocare” col linguaggio per creare situazioni surreali paradossali. Egli sviluppa i temi comici che lo caratterizzeranno nella sua figura di artista: l’assurdo comico, il rifiuto del reale come riferimento artistico. E’ un eclettico protagonista che spazia nelle arti tra scrittura, teatro, radio, pittura inaugurando la sua prima mostra personale alla Galleria Mimmo Scognamiglio di Napoli nel febbraio 2008.
La presenza al Festivalfilosofia risale al 2012, quando con una lectio magistralis “C’osa! (del tentar di capire le cose che servono e che serviamo)” riempì Piazza Grande a Modena per il Festival Filosofia 2012 dedicato alle cose.
Nell’edizione 2017 i quesiti che si pone Bergonzoni sono: ‘Che rapporto c’è tra Ministero della Giustizia, dei Beni culturali, della Difesa e degli Interni? Tra “stato e stato d’animo”, tra linea di confine e “non fine”? Qual è il collegamento tra bellezza e giustizia, tra opere d’arte che raccontano l’uomo come opera sublime? Tra Interni e interiori? Tra colpa e cultura? Danno e meraviglia? Diritti e arti? Conservare e valorizzare le forme, l’essenza e la consistenza nel suo insieme indiviso. Il tema della delicatezza della “presa in carico”, con tutte le garanzie e le attenzioni di chi deve sovraintendere a questo scopo. Siamo tutti visitatori che contemplano la beltà della persona che resta comunque un’arte “sacra”, in ogni condizione della vita e della storia; da difendere e proteggere, ad ogni costo, dagli agenti esterni o da tutte le forme umane di depauperamento che la violino, la sfregino o addirittura la distruggano e la cancellino eternamente dal Museo Esistenziale dell’Arte, sempre aperto al mondo’.
Bergonzoni può essere paragonato ad un mago delle parole? C’è chi lo ha fatto, nel numero 2936 di Topolino uscito il 6 marzo 2012 che comprende una storia in cui Paperino si trova a contatto con il personaggio del Mago delle Parole ispirato proprio a Bergonzoni.
Cosa spinge Bergonzoni nel suo funambolico gioco di parole? In una intervista rispose: ‘Dall’urgenza, dalla necessità del dover dire. Segnalare la mia differenza, la differenza del mio sguardo artistico in generale verso il mondo. Bisogna fuggire dalla banalizzazione e dall’appiattimento che ci rende comuni ad ogni costo, e che rende simili cose che in realtà affatto lo sono. Sottolineare l’importanza della comicità per arrivare al fine desiderato. Mettere sotto gli occhi dello spettatore il mio “Voto di vastità” che non mi permette mai di distogliere lo sguardo da tutto: ciò che è invisibile, onirico, trascendentale’.
Da sottolineare che le prenotazioni per l’ingresso gratuito alla performance del 17 settembre a Modena sono andate esaurite in poche ore.
Per chi non ha fatto in tempo non resta che attendere il prossimo appuntamento, nel frattempo Le balene restino sedute.