‘Crimini tra amici’ al Brancaccino: tra tragedia e ironia

Se tu avessi l’opportunità di incontrare Adolf Hitler da giovane e ne avessi la possibilità lo uccideresti? Questa è la domanda che provocatoriamente viene posta costantemente allo spettatore da ‘Crimini tra amici’ in programma al Brancaccino di Roma fino al 20 novembre. La messa in scena di un’ora e mezza circa racconta la storia di quattro coinquilini che condividono un hobby particolare: quello di invitare a cena delle persone con delle opinioni distanti dalle proprie per intavolarvi insieme un dibattito. Ecco così che Ahmed, Eva, Giulia e David, ‘bravi ragazzi’ dalla mentalità aperta e tollerante, si trovano a doversi relazionare con le concezioni più scomode e controverse per la società attuale tra xenofobia, omofobia, ideologie mafiose e di estrema destra. Se però gli invitati si dimostrano davvero pervicaci nel sostenere le proprie posizioni allora la soluzione è solo una: un bicchiere di arsenico e si passa all’invitato successivo.
‘Crimini tra amici’ è una commedia noir, uno spettacolo da ridere ma a tinte cupe che narra la trasformazione di quattro amici della migliore gioventù in degli assassini spietati sì, ma per ragioni buone o per lo meno comprensibili. La sua trama si diverte a mettere in luce tutte le contraddizioni che permeano il nostro senso comune e ciò che normalmente è giudicato giusto o decente, in primis quegli ideali di democrazia e tolleranza che rappresentano la pietra d’angolo della mentalità odierna e che sono tornati violentemente di attualità. Il punto di partenza scelto dalla rappresentazione e che viene drammaticamente stravolto nel precipitare degli eventi è quello di una comunità di amici che potremo definire ‘modello’: impegnati, brillanti, socialmente attivi, colti. Proprio perché ad essere rappresentato è proprio un modello, ovvero l’emblema condiviso dei ‘bravi ragazzi’ di oggi, la trama arriverà a chiamare in causa lo spettatore stesso perché ad essere portati all’estremo sul palco saranno anche, inevitabilmente, i suoi stessi convincimenti personali.
Lo spettacolo si regge quindi sull’eccellente bilanciamento tra l’inquietante messa sotto accusa della mentalità benpensante attuale e la rappresentazione parodistica e comica di quelle opinioni che invece vi si discostano maggiormente. Nella logica dello spettacolo non è dato alcun esempio innocentemente positivo; nessuno dei due modi di pensare, quello ‘normale’ e quello più borderline, risulta risparmiato: solo che con il primo si usa l’arma del dramma, con il secondo quello dell’ironia. In un mondo in cui i buoni diventano cattivi e i supposti cattivi sono figure comiche che vengono barbaramente uccise è facile perdere rapidamente la bussola con la quale misurare il giusto e lo sbagliato.
Ma la vera colonna portante di ‘Crimini tra amici’ è certamente la giovane compagnia di attori che hanno saputo mettere in scena delle belle prove di istrionismo e parodia comica che impreziosiscono la quotidianità e il realismo assolutamente credibile dei quattro amici. Sarà quindi impossibile non divertirsi con ‘Crimini tra amici’: uno spettacolo di scottante attualità assolutamente da consigliare.