“C’eravamo troppo amati”. Applausi scroscianti al Martinitt di Milano
Finchè morte non vi separi. Frase ricorrente nei matrimoni che spesso, per motivi diversi, viene disattesa o non portata a termine. Ed è proprio questa particolare fase della liturgia matrimoniale che sembra calzare a pennello per una straordinaria commedia – C’eravamo troppo amati – del regista Roberto Marafante ed interpretata magistralmente dagli unici due attori protagonisti: Matteo (Michele La Ginestra) ed Isabella (Michela Andreozzi) in scena dal 21 febbraio al 10 marzo al teatro Martinitt di Milano.
La commedia inizia dalla fine. I due, dopo sei anni di matrimonio, decidono di separarsi. L’evolversi della vicenda subisce contraccolpi satirici di varia natura, con un filo comune che attraversa l’intera narrazione: la voglia di entrambi di non porre realmente fine a questa storia.
Dopo essersi spartiti i beni mobili ed immobili, Isabella, non avendo ancora comunicato agli anziani genitori l’avvenuta separazione, decide, a tradimento, di invitare per le feste natalizie Matteo a casa dei suoi. Risate, e gag di spessore tra i due attori, infarciscono il momento di risate e divertimento di grande levatura.
Matteo, non prende bene l’iniziativa di Isabella (la quale non dirà la verità ai genitori, anzi, parlerà addirittura di una fantomatica adozione) e decide di troncare “definitivamente” i rapporti con la ex moglie.
Passa un anno, e i due, casualmente, si rincontrano in una cartoleria. Entrambi si sono rifatti una vita. A Matteo va la “modella a domicilio” Valentina, mentre a Isabella il “poeta” Filippo.
I due, nonostante un apparente disinteresse, sono ancora gelosi l’uno dell’altro e mascherano questi sentimenti attraverso finta disinvoltura, piccole scaramucce e curiosità malcelate da interesse “per il bene dell’altro”.
Momento cruciale della commedia, l’invito a cena con relativa presentazione dei due partner (immaginari, evidenziando la bravura di entrambi gli attori a saper creare un personaggio realmente inesistente sul palco) che diventa motivo di situazioni imbarazzanti, e piccole e grandi gelosie.
I due ex coniugi non resistono più agli eventi e decidono di dare sfogo a una passione ancora non sopita. Scovata dal compagno, Isabella, scarica la responsabilità sulla comune governante (Maria) e decide, nonostante la risaputa scarsezza al volante, di dare un passaggio in auto all’ex marito per levarsi entrambi dall’imbarazzo venutosi a creare.
Sarà l’ultimo viaggio. I due si schiantano contro un camion e raggiungono il creatore. Anche li, tra gag e momenti di grande satira, davanti al Padreterno tentano di mescolare le carte facendosi apparire come i coniugi modello. Ma al Signore è difficile mentire anche se i due, nonostante gli eventi, continuano ad amarsi e a dimostrare che l’amore vince su tutto e di come sia sempre difficile dimenticare chi si conserva nel cuore con tanto amore.
Prova di grande spessore per entrambi gli artisti presenti sul palco, sotto una magistrale regia di Roberto Marafante, ricordando come, in tempi di crisi etica e morale, l’amore vada sempre coltivato e tenuto stretto al cuore. I pericoli sono sempre dietro l’angolo.
Mirko Tomasino
25 febbraio 2013