Al Manzoni “Cosi è se vi pare”, di Pirandello: apogeo di un beffardo umorismo
Al Teatro Manzoni dal 13 novembre al 2 dicembre va in scena “Così è… (se vi pare)” di Luigi Pirandello, con la regia di Michele Placido e valenti attori come Giuliana Lojodice, dolente e quasi prostrata per il dramma che rappresenta, Pino Micol quasi goffo davanti al pressante e inquisitorio interrogatorio e Luciano Virgilio, beffardo e canzonatorio, libero da ricerche vane. È il dramma della relatività della verità e dell’affanno inutile che gli uomini si procurano per cristallizzarla in forme precise, quasi che, di fronte al nulla della loro esistenza, questa ricerca possa dare loro un senso.
In un microcosmo di provincia, un piccolo gruppo di persone riunite in un salotto borghese, si agita, tra crudeltà e ossessione, alla ricerca della verità nascosta dietro un inquietante triangolo: il signor Ponza, la signora Ponza e la mamma di quest’ ultima, la signora Frola. Per lei, il genero ha affittato un piccolo appartamento nella zona borghese della città, mentre lui e la moglie abitano in un caseggiato popolare all’ultimo piano. Non solo, ma la signora Flora non può entrare in casa della figlia e si limita a salutarla dal cortile e a scambiarsi con lei tenere lettere. Interrogati separatamente dal gruppetto, il signor Ponza e la signora Flora diranno che si comportano cosi perché l’altro/a è affetto/a da pazzia. A detta della signora Flora infatti, Ponza sarebbe impazzito dopo una lunga assenza per problemi di salute della moglie. Al suo ritorno non l’avrebbe riconosciuta e si sarebbe sposato nuovamente con lei in seconde nozze, come fosse un’altra donna. Il signor Ponza dal canto suo, dice ai curiosi che la signora Frola sarebbe impazzita dopo la morte, mai accettata, della figlia. Per questo ella si ostina a vedere nella sua seconda
moglie, sua figlia.
Anche l’intervento del prefetto, simbolo di rigore e certezza, non aiuta. Il solo a non partecipare a questo vortice malsano di interpretazioni è Lamberto Laudisi, la voce saggia, quasi di un coro greco premonitore: “Io sono realmente come mi vede lei. — Ma ciò non toglie, cara signora mia, che io non sia anche realmente come mi vede suo marito, mia sorella, mia nipote e la signora qua”.
Non resta che chiamare la signora Ponza, che arriva, velata e pesante, ad affermare di essere la seconda moglie del Signor Ponza, per il marito, e la figlia della Signora Frola, per la madre, ma per se stessa nessuna: «Io sono colei che mi si crede».
Cosi finisce lo spettacolo, ambientato su una scena costellata di specchi rotti che rimandano frammenti diversi della stessa immagine.
Sul palco anche Alessio Di Clemente (Consigliere Agazzi), Emanuela Muni (Amalia), Erika D’Ambrosio (Dina), Vittorio Ciorcalo (Prefetto), Marta Nuti (Signora Sirelli), Franco Mirabella (Signor Sirelli), Paola Sambo (Signora Cini), Marco Trebian (Commissario Centuri), Maria Angela Robustelli (Signora Ponza), Fabio Angeloni (Vincenzo) e con l’amichevole partecipazione in video di Adriana Tuzzeo. I Costumi sono di Sabrina Chiocchio, le scene Carmelo Giammello, le musiche di Davide Cavuti e Luca D’alberto e light designer Stefano Pirandello.
Raffaella Roversi
21 novembre 2012
INFO:
Al Teatro Manzoni, via Manzoni, 42 20121 Milano
dal 13 novembre al 2 dicembre
Biglietto: poltronissima € 30,00 – poltrona € 20,00
Orari: feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30
www.teatromanzoni.it